Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di Giuseppe Lumia
Dall’omicidio di Piersanti Mattarella sono passati ben 40 anni. Non sono pochi. L’oblio per anni aveva preso il sopravvento. Adesso bisogna ritornarci, ritornarci con rigore e capire di più e consegnare così alle nuove generazioni una memoria di Mattarella potente, potremmo dire “pericolosa” perché non scontata, burocratizzata, addomesticata ma viva, dinamica che vuole il cambiamento e vuole ispirare chi intende liberarsi dalla mafia e dal suo sistema di relazioni.

Il Leader politico e il Presidente della Regione Mattarella aveva ben tre muri da abbattere per realizzare il suo sogno di cambiamento:

1) Il muro di Cosa Nostra. Un muro consolidato e costruito in due secoli di penetrazione nella società, nell’economia e nella politica. La Democrazia Cristiana scelse nel dopoguerra di andare a patti con la mafia in funzione anti-sinistra dopo che nel 1947, alle prime elezioni libere per l’elezione dell’Assemblea Regionale, vinse il “Blocco del Popolo”. Con la strage di Portella delle Ginestre si scelse di trattare e convivere con la mafia pur di sconfiggere il “pericolo rosso”. Mattarella mise in discussione questa alleanza. Provo’ ad abbattere questo potente e pericoloso muro: all’interno del suo Partito e nel Governo della Regione con intelligenza, concretezza e lungimiranza...

2) Il Muro della Democrazia Bloccata. Mattarella era un discepolo di Aldo Moro. Cresciuto nello stesso percorso formativo e spirituale. Era pronto a prenderne le redini. Aldo Moro colpì il muro della democrazia bloccata aprendo al dialogo e alla convergenza tra la DC e il PCI per realizzare la democrazia dell’alternanza e aprire il Paese ad una fase matura di sviluppo e libertà. Ucciso barbaramente Aldo Moro, Piersanti Mattarella poteva prenderne le redini. Inizia in Sicilia lo stesso percorso di apertura a sinistra. Apriti cielo: mafia, politica e trame nere erano pronte a reagire...

3) Il Muro Atlantico. Anche lo scontro politico su questo altissimo e spesso muro giocò sicuramente un ruolo. Non dimentichiamo che la Sicilia è nel Mediterraneo e l’Italia in quegli anni non poteva facilmente sgusciare da meccanismi costruiti a Yalta e dalla Guerra Fredda. Moro e Mattarella pensavono invece che si potesse sì stare nell’Alleanza Atlantica ma con un altro passo: quello della pace e della cooperazione nel Mediterraneo. Mafia, politica e la destra “nera” stragista erano pronte a bloccare questa possibile e straordinaria evoluzione...

Ecco perché coltivare la memoria sul delitto Mattarella ha ancora senso. Ha senso conoscere la sua cultura politica e la sua modernità nell’arte di governo e nel modo di pensare e progettare la politica. Ecco perché bisogna andare avanti anche nelle indagini per far emergere la verità, soffocata e coperta per troppi anni.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos