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Genova. "Tutte le grandi opere come il nuovo ponte di Genova sono l'occasione attraverso cui le organizzazioni mafiose penetrano l'economia, le imprese di movimento terra sono il primo strumento attraverso il quale la comorra, la mafia e la 'ndrangheta entrano nel settore pubblico". Cosi' il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho a margine di un incontro sull'Università della legalità dal titolo 'La convenzione di Palermo: l'eredità di Giovanni Falcone all'ateneo di Genova, promosso dalla Fondazione Falcone, ammonisce sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nei cantieri per la costruzione del nuovo ponte. "Laddove c'e' l'emergenza esse trovano porte spalancate, ecco perché non bisogna mai calare l'attenzione, l'esperienza ci ha insegnato che riescono a muoversi attraverso articolazioni molto complesse, attraverso addirittura dei cartelli di imprese costituiti da 60-70 aziende diverse, con cui riescono a muoversi e impadronirsi di settori dell'economia e degli appalti pubblici", evidenzia Cafiero de Raho.

Mafia: De Raho, ha bisogno di essere 'potente imprenditore'
Genova. "Una recentissima intercettazione ha evidenziato come uno degli interlocutori dicesse all'altro 'oggi per essere mafiosi, bisogna essere potenti imprenditori'. Almeno dal centro al nord Italia si e' sovvertito quasi il modo di porgersi della criminalità organizzata". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho oggi pomeriggio a margine di un incontro pubblico presso l'Università di Genova. "Una volta ci si muoveva con la violenza, con l' intimidazione, con la prepotenza, con l'arroganza, oggi invece attraverso la corruzione, l'inclusione, i legami, che penetrano nell'economia, nella politica diventando quindi soggetti in grado di controllare i settori in cui le organizzazioni criminali penetrano nel nord Italia al pari di ciò che avviene al sud", sottolinea Cafiero.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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