Roma. "Con il Governo del Cambiamento l'accento sulla lotta alle mafie è ancora più forte. Sul carcere duro per soggetti pericolosi come un capo mafia non arretriamo di un passo. Abbiamo un ordinamento penitenziario saldo ed equilibrato, che prevede strumenti come la collaborazione con la giustizia. Anche la Consulta si è espressa più volte in merito, quindi non si metta più in dubbio un sistema per cui persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno dato la vita. Discutibile invece appare il provvedimento della Corte di Strasburgo che, da una parte, afferma che la detenzione di questi criminali possa continuare anche se infermi, dall'altra bolla come 'inumano e degradante' il trattamento penitenziario riservato a Provenzano. I mafiosi devono rimanere in carcere ed essere curati lì nel migliore dei modi. L'Italia non deve essere condannata se combatte le mafie e i suoi esponenti di spicco. Deve essere piuttosto rilanciata, come stiamo facendo nella nostra manovra del popolo. Anche lì non tolleriamo ingerenze da parte di eurocrati che poco o nulla sanno delle difficoltà degli italiani, ma si limitano a respingere i nostri provvedimenti soltanto per ragioni politiche". Lo afferma Giulia Sarti, deputata del MoVimento e presidente della Commissione giustizia alla Camera.
ANSA
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