Una busta contenente un proiettile è stata recapitata a Palermo negli uffici della Commissione parlamentare regionale antimafia
Minacce a Claudio Fava, solidarietà dell’Unci. Zingales: “Messaggio mafioso per fermare le sue battaglie per la legalita’. Nessuno riuscira’ a fermare la voglia di verita’"
Il Gruppo siciliano dell’Unione nazionale cronisti italiani esprime solidarietà all’onorevole Claudio Fava, giornalista, presidente della Commissione parlamentare regionale Antimafia e figlio del giornalista e scrittore Giuseppe Fava ucciso dalla mafia nel 1984.
Stamane, a Palermo, una busta contenente un proiettile è stata recapitata negli uffici della Commissione antimafia regionale, a Palazzo dei Normanni. Il plico è stato aperto dai collaboratori di Fava, che sino alla scorsa primavera era stato il vice-presidente della Commissione nazionale antimafia, che hanno immediatamente chiamato la Digos.
“Il proiettile spedito a Fava – ha sottolineato il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales (in foto) – è il tipico messaggio mafioso di chi vorrebbe fermare tutte le inchieste e le istruttorie che la Commissione presieduta dal collega e deputato regionale ha avviato sui diversi settori: dal depistaggio della strage Borsellino sino al cosiddetto sistema ‘Montante’. L’Unci esprime piena solidarietà a Fava ed invita la Commissione ad andare avanti con inchieste, istruttorie e verifiche. L’unica strada da percorrere è quella della legalità e della lotta alle mafie. Nessuno riuscirà a fermare la voglia di verità”.
“I cronisti siciliani sono vicini a Claudio Fava – ha dichiarato il presidente dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo –. Rivolgo a Claudio Fava la mia vicinanza personale nella consapevolezza che questo vile atto non scalfirà, e anzi rafforzerà, il suo impegno e la sua determinazione istituzionale sul fronte della lotta al malaffare”.
Foto © Imagoeconomica
Unci Sicilia: minacce a presidente commissione antimafia Ars Claudio Fava, solidarieta' dell'unione cronisti
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