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Il governo corre ai ripari per dare una prima risposta all'emergenza del Palagiustizia di Bari, dichiarato inagibile per rischio crollo. Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, un decreto legge che mira a smantellare la tendopoli allestita per far fronte all'inagibilità del complesso di via Nazariantz e sotto la quale si sono celebrate molte udienze a partire da fine maggio. Il provvedimento dispone la sospensione dei termini dei procedimenti fino al 30 settembre.
Un 'congelamento' per consentire di tirar via le tende e di provvedere a una soluzione di più lungo periodo. "Avevo promesso che ci avrei messo la faccia e oggi abbiamo emanato un decreto d'urgenza che sospende tutti i processi e i termini processuali, inclusi quelli di prescrizione, da qui fino al 30 settembre: a Bari non avranno bisogno di fare udienze nelle tende, una cosa inaccettabile per una Repubblica democratica", ha spiegato Bonafede, che nel capoluogo pugliese era stato il 7 giugno per verificare di persona la situazione. Il governo si impegnerà per individuare uno stabile alternativo, ha aggiunto. Il decreto, che ha decorrenza immediata, sospende i processi penali in qualunque fase e grado; fanno eccezione i procedimenti che hanno carattere di urgenza (convalida arresto, giudizio direttissimo, convalida sequestri) o che sono a carico di imputati in stato di custodia cautelare, e quelli per i reati di mafia e terrorismo.
Nel Palagiustizia, che ospitava gli uffici della Procura e del Tribunale penale, si sono prodotte criticità strutturali che hanno determinato il rischio di cedimenti e crolli: il Comune ha revocato l'agibilità e nelle scorse settimane è stato necessario liberare lo stabile e trasferire un'enorme quantità di faldoni.
Su disposizione del presidente del Tribunale, Domenico De Facendis, tutte le udienze ordinarie sono state rinviate, ad eccezione dei processi con detenuti, spostati nella vicina sede giudiziaria di piazza De Nicola e a Bitonto. Nel frattempo la Protezione civile ha allestito tre tensostrutture dove a partire da fine maggio si sono tenute le udienze di rinvio dei processi penali ordinari di primo grado. A complicare la situazione, il maltempo, con i nubifragi dei giorni scorsi che hanno allagato la tendopoli. Una situazione diventata insostenibile, su cui avevano chiesto di intervenite magistrati e avvocati. Il decreto legge sul Palagiustizia è di fatto il primo atto promosso dal neo ministro Bonafede. Il prossimo passo riguarderà quasi certamente il capitolo intercettazioni. Bonafede ha ripetuto più volte che la riforma messa a punto dal predecessore Orlando, così com'è non va e intende metterci mano. Un intervento correttivo complesso, che dovrà essere studiato e si concretizzerà più in là, con un disegno di legge o una delega. Più a stretto giro c'è da attendersi un provvedimento di rinvio dell'entrata in vigore della riforma, prevista a metà luglio.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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