In tanti pensarono che l’attacco al patrimonio artistico fosse stato suggerito da qualcuno. Lo disse anche il pentito Salvatore Cancemi: "Cosa Nostra non ha la mente fina di mettere un’autobomba come quella di Firenze". Invece, spiega Nicolosi, sopra Cosa Nostra non c’era un altro livello: "Ci furono contatti con persone importanti, qualcuno era interessato, assecondò e strumentalizzò quelle scelte". I nomi di quelle "persone importanti" di cui parlano i pentiti è uno dei segreti che Riina si è portato nella tomba. E questa è la domanda che Nicolosi avrebbe voluto fargli: "Chi ha incontrato prima delle stragi?".
La frase riportata dal Corriere della Sera e riferibile al magistrato Giuseppe Nicolosi, è per noi oggetto di riflessione. Riina non ha detto chi ha incontrato prima delle stragi, ma si sono pentiti e hanno collaborato per godere dei benefici di legge i Sigg. Giuseppe Monticciolo e Giovanni Brusca.
Abbiamo il terribile dubbio, e nessuno per ora ce lo ha tolto come sarebbe giusto che fosse, che verbali non potuti andare a dibattimento, perché bloccati da una disposizione dell’ottobre 2015, potrebbero in un pubblico processo dire molto di più di quanto potesse dire Riina stesso.
E’ vero, ne siamo convinti, la mafia non fu etero diretta nelle stragi del 1993 ma vi fu, con grande probabilità, chi approfittò di quel momento stragista, i così detti concorrenti oltre la mafia nella strage di via dei Georgofili. E noi vorremmo saperlo chi sono, se non da Riina che è morto, da Monticcciolo e Brusca.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Ass. Georgofili: ''Vogliamo la verita' sui concorrenti esterni delle stragi''
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