L'Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia esprime sdegno e disappunto per la decisione di far ritirare lo striscione esposto dal gruppo scout di Palermo che riporta la frase di Ignazio Cutrò "In culo alla mafia". Sinceramente, affermano in coro i testimoni di giustizia, non comprendiamo la scelta moralista e del politicamente corretto del responsabile regionale dell'agesci signor Semprevivo. In un mondo dove anche tra i giovanissimi si diffonde la cultura della legalità, impedire la libera espressione e partecipazione pubblica solo per una frase giudicata non appropriata appare una scelta sconsiderata. Sarebbe come dire censurare Peppino Impastato solo perché affermava che la mafia è una montagna di merda e lo gridava a tutto il paese. Stigmatizziamo con forza la censura ad opera del responsabile regionale degli scout che offende e umilia coloro che con sprezzo del pericolo si sono opposti alle mafie. Ci aspettiamo delle scuse pubbliche, ci aspettiamo che l'Agesci chieda pubblicamente scusa ai giovani scout per una azione frutto di un grave errore di coscienza.
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