L'ormai ex esattore del pizzo ha raccontato ai pm le confidenze di un compagno di cella. Indagini per individuare un altro componente del commando
di Salvo Palazzolo
Non è più solo un dichiarante. Salvatore Bonomolo, autorevole esattore del pizzo della famiglia di Porta Nuova vuole collaborare con la giustizia: i pubblici ministeri Caterina Malagoli e Francesca Mazzocco hanno già chiesto per lui il programma di protezione. Bonomolo, che sta finendo di scontare una condanna a 10 anni e 4 mesi, parla dell’omicidio dell’avvocato Enzo Fragalà. Ha messo a verbale di avere appreso notizie importanti sul delitto da un compagno di cosca e di cella, Giuseppe Auteri, già indagato e poi prosciolto per l'omicidio del legale. "Mi ha detto che fu un favore fatto a quelli di là sopra". Per la procura distrettuale antimafia, è un riferimento al mandamento di Pagliarelli retto dal boss della Cupola Nino Rotolo, che probabilmente era infastidito dalla scelta di Enzo Fragalà
di far sottoscrivere dichiarazioni a due suoi clienti, entrambi prestanome di Rotolo.
Doveva essere un pestaggio esemplare per il legale palermitano, si trasformò in omicidio. Bonomolo conferma la ricostruzione fatta fin qui dalla procura, a proposito del ruolo svolto dal gruppo di Porta Nuova, attualmente in carcere. E aggiungerebbe anche nuovi particolari, su una persona, anche questa chiamata in causa per l'omicidio, il cui nome è adesso coperto da omissis.
In foto: l'avvocato Enzo Fregalà