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libera perugia roberto morrionedi Fabrizio Ricci*
Il coordinamento provinciale di Libera Perugia è stato dedicato allo storico direttore di Libera Informazione che tanto ha lasciato in eredità a una regione oggi più consapevole del problema mafie. Quando Roberto Morrione arrivò a Perugia per la prima volta da direttore di Libera Informazione la consapevolezza e l’attenzione rispetto alla questione mafie in Umbria era (salvo rare eccezioni) molto bassa, anche tra gli addetti ai lavori del sistema dell’informazione locale. Era il 2008 e Roberto, in un seminario organizzato insieme a Libera nella sede dell’associazione in via della Viola, parlava già proprio ai cronisti perugini di “economia legale inquinata dagli affari illeciti delle criminalità organizzata”, e sottolineava come la questione mafie troppo spesso fosse rimasta fuori dal dibatto sulla sicurezza, esploso a Perugia e in Umbria, in maniera persino morbosa, dopo l’omicidio di Meredith Kercher.
Da quel giorno il legame tra il “Direttore” e Libera Umbria si è fatto sempre più forte. “Nella nostra sede in Via della Viola, c’è una bella foto appesa ed ogni volta che ci incontriamo lì ce lo fa sentire ancora vicino a noi - racconta Walter Cardinali, coordinatore regionale di Libera Umbria – per questo quando abbiamo fondato, lo scorso anno, il coordinamento provinciale di Perugia abbiamo pensato di fare un’eccezione alla regola che vuole i nostri presidi intitolati alle vittime innocenti delle mafie e lo abbiamo dedicato a lui, che così tanto ha dato al movimento antimafia e al Giornalismo libero in questo paese”.
Ma Morrione ha lasciato un’eredità importante anche all’Umbria. Il primo dossier sulle infiltrazioni mafiose nella regione, “Il Covo Freddo”, curato per Libera Informazione dalla giovane e brava giornalista Norma Ferrara, allieva di Roberto, ne è un esempio lampante. Ma alle intuizioni di Morrione si devono anche altri risultati di rilievo, che fanno oggi dell’Umbria una regione più consapevole e attrezzata nel contrasto alle mafie: la commissione regionale antimafia e l’osservatorio ad essa collegato sono due frutti concreti di quel percorso di collaborazione con le istituzioni locali, che vide, a cavallo tra il primo e il secondo decennio del 2000, proprio Libera Informazione e Roberto Morrione come protagonisti, in un processo di presa di coscienza e di creazione dei primi anticorpi rispetto al fenomeno mafioso.
L’ultimo 21 marzo della sua vita, era il 2011, Roberto lo passò proprio con noi a Perugia in una grande e bella iniziativa alla Sala dei Notari - racconta ancora Cardinali - anche per questo è stata una grande emozione quest’anno vedere, tra i tanti striscioni degli 11 presidi di Libera Umbria, sfilare a Perugia, tra migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi, anche il suo nome".

*Referente coordinamento provinciale “Roberto Morrione” Libera Perugia

*Pubblicato anche da Libera Informazione

premiorobertomorrione.it

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