E, adesso, il governo Renzi ha deciso di mettere in campo anche l'Aisi, i servizi segreti, per provare a chiudere questo capitolo della lotta a Cosa nostra. Perché il fantasma di Castelvetrano è diventato uno smacco per l'antimafia che dopo le stragi del 1992-1993 ha rinchiuso al 41 bis tutti i capi della Cupola. Questo scrive oggi il quotidiano larepubblica.it!
La noncuranza verso il processo Trattativa Stato Mafia in corso a Palermo, i documenti ancora rinchiusi nei cassetti senza andare a dibattimento sulle indagini dei “concorrenti della mafia per le stragi del 1993 “, il silenzio di tutti i media sulla mancata verità per la strage di via dei Georgofili, tutto direbbe esattamente il contrario, ovvero non ci sarebbe alcuna intenzione di arrestare Matteo Messina Denaro.
Questa è la nostra opinione, un Paese la cui priorità dovrebbe essere quella di una efficace lotta alla mafia e agli stragisti terroristi mafiosi, avrebbe già arrestato da quel dì colui che voleva far saltare gli Uffizi, e invece ha ammazzato i nostri figli.
Matteo Messina Denaro potrebbe parlare e dire chi ha suggerito alla mafia gli obiettivi da colpire in quel Maggio 1993, e questo non giova alle forze in campo in questo momento.
E’ una frase consumata e se vogliamo poco riverente, ma la spendiamo lo stesso: qui nessuno è fesso!
Si eviti di continuare a prenderci in giro.
Matteo Messina Denaro non è uno smacco all’antimafia, perché è l’unico mafioso non arrestato per le stragi del 1993, bensì il suo non arresto è uno smacco a tutti i Governi che non fanno lotta al sistema mafioso che non implica solo l’arresto dei boss, ma i processi “ai concorrenti della mafia” per le stragi del 1993.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili