Ci pesa sempre ingoiare a nostra insaputa intitolazioni varie per le nostre vittime, ma quella a Castelvetrano per le due bambine Nadia e Caterina Nencioni ci ha colpiti un po’ di più.
Castelvetrano è la terra di Matteo Messina Denaro, il latitante stragista che è venuto fino a Firenze a massacrare e uccidere senza pietà.
Chiaramente il rischio che il sangue dei nostri morti sia usato per andare a caccia di voti e consensi sanando situazioni difficili sul piano politico è alto, abbiamo paura delle strumentalizzazioni, ma non possiamo essere sempre diffidenti e per amor della memoria, cerchiamo di comprendere.
Ma quando chi ricorda la strage di Firenze edificando monumenti, come il Sindaco di Castelvetrano, al momento di dire chi ha ucciso Nadia e Caterina Nencioni usa l’espressione: “uccise da alcuni mafiosi”, allora non ci stiamo più.
Nadia e Caterina sono state uccise da “cosa nostra” e nello specifico da Matteo Messina Denaro, e se si intitola un giardino per l’infanzia a loro nome in terra di Castelvetrano o lo si dice chiaro e forte affinchè tutti i bambini e le loro famiglie che d’ora in avanti andranno in quel giardino sappiano che Matteo Messina Denaro uccide i bambini o bisogna che quelle istituzioni che non hanno il coraggio delle proprie azioni tacciano e non usino i nomi dei nostri morti e come se non bastasse denaro pubblico in loro nome.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Ass. Georgofili: ''Giardino Castelvetrano a Nadia e Caterina, istituzioni senza coraggio''
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