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maiorana stefano antonioAccusati di omicidio dalla procura Dario Lopez e Francesco Paolo Alamia, soci dei Maiorana del cantiere di Capaci dal quale scomparvero il 3 agosto del 2007
di Romina Marceca
È la svolta che si attendeva da tempo. La scomparsa degli imprenditori Antonio e Stefano Maiorana è un caso di omicidio. È con quest'accusa che la procura ha indagato Dario Lopez e Francesco Paolo Alamia, soci dei Maiorana del cantiere di Capaci dal quale scomparvero il 3 agosto del 2007. Una svolta sulla quale trapela molto poco. Di certo c'è che carabinieri e magistrati hanno le idee abbastanza chiare.

A portarli sulla strada giusta sarebbe stata un'intuizione felice che avrebbe aperto le porte del movente. L'omicidio sarebbe maturato nell'ambito di contrasti per grossi affari legati ai cantieri edili. Si tratta di contrasti per grosse somme e nei quali si sarebbero inserite anche questioni private. Una storia molto cruda sulla quale è importante lasciare spazio al silenzio, per adesso, per non compromettere le indagini. Gli accertamenti del Ris su una suola di gomma e un sacco, ritrovati a Villagrazia di Carini a gennaio, sono state rinviate a giugno per motivi d'indagine.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dai pm Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia, sarebbe molto complessa e non è escluso nemmeno che ci sia anche la mano della mafia dietro al delitto. Alamia, socio in affari di Maiorana dagli anni Ottanta, è stato anche assessore comunale a Palermo e avrebbe avuto rapporti d'affari con l'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. Indagato per concorso in associazione mafiosa insieme a Dell'Utri e Berlusconi, la sua posizione venne archiviata nel 1997. Dario Lopez, invece, sarebbe stato uomo di mediazione, colui che garantiva la tranquillità del cantiere.

Giacomo Frazzitta, l'avvocato che difende l'ex moglie di Maiorana, Rossella Accardo, aveva offerto spunti investigativi sui soci delle due vittime: messaggi e contatti telefonici sospetti. Gli approfondimenti poi si erano inabissati e l'indagine era stata archiviata. Della pista che portava al cantiere nel 2008 parlò anche il pentito Gaspare Pulizzi, ex braccio destro del boss Salvatore Lo Piccolo: «Lo Piccolo mi aveva detto che la scomparsa dei Maiorana è stata determinata da contrasti interni al cantiere».

Nel
gennaio del 2009, poi, si suicida il fratello di Stefano, Marco. Si ricostruì che il ragazzo non aveva retto al dolore, adesso sembra chiaro che era depositario dei segreti del padre e del fratello. D'altronde in una copia di un Topolino era stata trovata anche questa frase: «Con Karina (la donna del padre, ndr) abbiamo distrutto la memoria del pc…Sapevo che quella mattina mio fratello andava a discutere qualcosa di grave e non sono riuscito a trattenerlo».

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