Il 21 marzo iniziative a Messina e in 1000 località d'Italia
Roma. "Il riconoscimento istituzionale del 21 marzo come "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie" è un importante segno di attenzione sia verso chi è stato ucciso dalla violenza mafiosa per averla contrastata o per esserne stato incolpevolmente vittima, sia verso i familiari". A sottolinearlo è il fondatore e presidente nazionale di Libera, don Ciotti, sull'istituzione della Giornata in memoria delle vittime della mafia, decisa oggi dal Senato.
"Lo dobbiamo a loro - spiega don Ciotti - che ci hanno permesso di capire la portata della violenza mafiosa che colpisce i corpi e le anime. Loro che ci hanno invitato a denunciare il rischio di una memoria selettiva che ricorda solo le vittime di "primo piano"(ed è importante farlo) dimenticando tutti gli altri. Loro ci hanno chiesto di costruire un ponte con le nuove generazioni.
Loro ci hanno insegnato che la memoria è una cosa viva e che ci sfida tutti all'impegno, ci commuove e ci fa muovere. No all' inganno della memoria di circostanza, mai una esibizione d'identità ma una memoria sempre al servizio per il bene di tutti e per un bisogno di verità". Con i familiari delle vittime innocenti delle mafie, Libera ha voluto arrivare fortemente a questo obiettivo "perché - dice don Ciotti - nel suo ventennale cammino ha sempre avuto a fianco i familiari delle vittime innocenti delle mafie. Li ha coinvolti e ha imparato da loro e insieme ha costruito progetti e iniziative per fare della memoria un motore di impegno e un veicolo di speranza". Il 21 marzo, che quest'anno ha il suo centro a Messina collegata simultaneamente con 1000 luoghi d'Italia, "non è una data fine a se stessa, ma sempre la tappa di un impegno che dura 365 giorni all'anno nelle scuole, nelle università, nelle associazioni, nelle parrocchie e dovunque i cittadini vivono quella responsabilità per il bene comune che è il primo antidoto al male delle mafie e della corruzione", conclude il presidente di Libera.
ANSA