Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

"Vorrei andarmene ma non ci riesco, amo la mia città"
di Arianna Catania
Testimone della storia. Custode della memoria. E grande fotografa. Con una lunga e ricca carriera. È Letizia Battaglia, nata a Palermo nel 1935 che, con le sue immagini in bianco e nero, ha raccontato un pezzo di storia italiana.

È la prima donna fotografa a entrare nella redazione di un giornale, il quotidiano L’Ora, e la prima donna e fotografa europea a ricevere il prestigioso The W. Eugene Smith Award, a New York nel 1985.

Letizia Battaglia inizia a fotografare una delle fasi più buie del nostro Paese, la cosiddetta guerra di mafia che negli anni diventava sempre più violenta fino a quell'indimenticabile anno, il 1992: dopo la morte di Falcone e Borsellino, la fotografa palermitana decise di non voler più fotografare morti ammazzati.


Conosciuta in tutto il mondo per le sue foto di mafia, tuttavia la carriera di Letizia Battaglia è fatta anche di molto altro: di volti, emozioni, dolore, povertà, ricchezza, ribellione, speranza. Per oltre un quarantennio ha descritto e documentato la società palermitana, dalla miseria alla nobiltà, raccontando una Sicilia quasi abbandonata al suo destino. Sempre con grande rispetto per il dolore e la morte, così come per tutte le persone, anche quelle più povere, scelte dal suo obiettivo.
A lei e alla sua lunga carriera è dedicata la mostra Letizia Battaglia, Anthologia, visitabile dal 6 marzo all'8 maggio negli spazi di ZAC- Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.

"Una mostra antologica che mette in luce i diversi aspetti del lavoro di Letizia Battaglia; concepita come un unicum polifonico dove amore e dolore, sangue e compassione, tragedia e sogno si mescolano in un percorso dal forte impatto emotivo, riflettendo il suo coraggio e la sua grandezza", scrive Paolo Falcone, curatore della mostra palermitana. Una grande retrospettiva con oltre 140 immagini esposte insieme per la prima volta: c'è il periodo milanese agli inizi degli anni 70 con le fotografie di manifestazioni e occupazioni, i ritratti agli intellettuali come Pier Paolo Pasolini e Ezra Pound. E il ritorno a Palermo, nel 1974 in cui numerose immagini compongono la società, la vita quotidiana, tradizioni e costumi, e ci sono le foto di mafia: giudici, poliziotti, politici, mafiosi, morti ammazzati, da Piersanti Mattarella a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, da Salvo Lima a Vito Ciancimino, da Leoluca Bagarella a Giulio Andreotti e Nino Salvo (uno scatto del 1978 è servito alla Dia come prova schiacciante per dimostrare che l'esponente DC avesse rapporti con la mafia).

Dietro le immagini di Letizia Battaglia traspare la contraddizione del rapporto che la fotografa ha con la sua città, come spiega in queste parole: "Con Palermo c’è sempre stato un rapporto di rabbia e di dolcissima disperazione. La sento malata e mi fa arrabbiare. Io vorrei andarmene ma non ci riesco, la amo morbosamente e ho ancora molte cose da fare nella mia città".

huffingtonpost.it

ARTICOLI CORRELATI

Video - Fotografia: a Palermo 'Anthologia' di Letizia Battaglia

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos