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di matteo big10Lecce. "Se Cosa Nostra non avesse avuto gli agganci a tutti i livelli istituzionali che ha, sarebbe stata destinata a scomparire in breve tempo grazie all'azione repressiva delle forze dell'ordine".

Lo ha detto il sostituto procuratore antimafia di Palermo Nino Di Matteo in un incontro organizzato a Lecce dall'Università del Salento. Davanti ad un'aula magna gremita di studenti, guardato a vista dalle sue guardie del corpo, il magistrato siciliano si é soffermato sui legami tra la mafia, la politica e le istituzioni tutte. "Non sempre - ha detto Di Matteo - lo Stato, le sue istituzioni, anche quelle giudiziarie, hanno avvertito la necessità di rescindere in maniera decisa questo legame; bisogna farlo invece se si vuole vincere questa battaglia, altrimenti si avrà solo una parziale prevalenza". Secondo Di Matteo la vera preoccupazione di oggi più che mai deriva "dall'adozione dei metodi mafiosi nell'esercizio del potere". Nino Di Matteo è stato prima Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, poi pubblico ministero in quella di Palermo, dove ha indagato sulle stragi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici e sull'omicidio di Antonino Saetta. Da oltre vent'anni in prima linea nella lotta a Cosa nostra, Di Matteo è titolare dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.

ANSA

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