Città del Vaticano. Decisione grave e senza precedenti nella storia della libera informazione in Italia. A Roma, a venti giorni dall’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco, dalla Città del Vaticano, formalmente uno Stato straniero, arriva la notizia di 5 rinvii a giudizio – nell’ambito dell’inchiesta Vatileaks 2 relativa al trafugamento di documenti riservati della Santa Sede -, fra cui anche i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emilano Fittipaldi.
COSA RISCHIANO – Come è noto i due sono autori, rispettivamente, dei libri «Via Crucis» e «Avarizia», basati, secondo le accuse, sulla rivelazione di carte «rubate» dagli archivi degli organismi vaticani. I due cronisti dovranno rispondere dell’ipotesi di reato stabilita nel nuovo articolo 116 bis del codice penale vaticano: divulgazione di notizie e documenti riservati. L’articolo 116 bis, inserito nel luglio 2013 a seguito del caso Vatileaks 1, prevede la reclusione da sei mesi fino ad 8 anni qualora vengano trafugati e diffusi documenti concernenti «gli interessi fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede o dello Stato».
UDIENZA IMMEDIATA – Nell’inchiesta sulla sottrazione dei documenti sono stati arrestati in Vaticano, a fine ottobre, monsignor Lucio Vallejo Balda e la pr sua collaboratrice Francesca Immacolata Chaouqui – anch’essi rinviati a giudizio -, considerati i «corvi», ossia le cosiddette talpe che avrebbero contribuito alla rivelazione di segreti, soprattutto di natura economico-finanziaria, determinanti per l’uscita dei due libri dei cronisti italiani. A giudizio anche Nicola Maio, ex collaboratore della Commissione referente sulle strutture economiche e amministrative della Santa Sede (Cosea). La prima udienza del processo Vatileaks 2 è fissata per martedì prossimo 24 novembre.
«NOI ANDIAMO AVANTI» – «Non è un processo contro di me ma contro la libertà di informazione» dichiara Emiliano Fittipaldi. «Nella storia del Vaticano è la prima volta che due giornalisti stranieri vengono messi sotto inchiesta per questo articolo 116 bis – aggiunge -. Ora devo capire con i miei avvocati cosa fare, è evidente che la libertà di stampa non viene tutelata». «Potete fare quello che volete ma finché ci sarà il mondo ci saranno giornalisti a dare notizie scomode», scrive su Twitter Gianluigi Nuzzi.
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Questo gravissimo e indegno attacco del Vaticano alla libertà di stampa si commenta da solo e qualifica ulteriormente il vero volto dei "vicari di Cristo". Ai colleghi Nuzzi e Fittipaldi la piena solidarietà da parte di tutta la redazione di Antimafia Duemila.