Caro dottor Nino Di Matteo, (mi perdoni l'espressione confidenziale) sono qui a scusarmi per la mia assenza alla manifestazione di sabato prossimo. Le ragioni della mia assenza hanno radici profonde e chiedo venia se non le esplicito, perchè esse appartengono alla mia persona. Alcuni amici, attenti lettori, hanno notato il mutato mio cambiamento verso il mondo dei cosiddetti antimafiosi. Nella sostanza dottor Di Matteo, non parlo quasi più della mia ex attività di poliziotto e non scrivo più né sui social network nemmeno nei vari giornali online, che prima ospitavano i miei pensieri e ricordi. Ma, Le posso garantire che non ho smesso di incontrare gli studenti. Taluni fatti, caro dottor Di Matteo, mi hanno fatto comprendere quanta falsità e pregiudizi gira attorno al mondo antimafia (brutta parola non mi è mai piaciuta). Parole dette in libertà indirizzate alla mia persona, mi hanno convinto a tacere. E quindi mi sono riappropriato della solitudine a me tanto cara. Sabato prossimo, ovvero 14 novembre, ricorre l'anniversario della morte di uno dei miei più cari amici che ho avuto, Lillo Zucchetto. Ebbene, lo dico con tanta ma tanta amarezza, non riesco a scrivere una sola parola in suo ricordo: prima mi veniva facile farlo. E nonostante le mie delusioni non “scappo” dai miei obblighi, ovvero parlare agli studenti. In questo contesto, non posso non farle giungere, come peraltro ho sempre fatto, la mia vicinanza alla Sua persona e in generale verso tutta la Procura di Palermo. Non potrebbe essere diversamente, talchè mi sono cibato della conoscenza diretta e personale, di Alti magistrati coi quali ho avuto il privilegio di lavorarci assieme. Caro dottor Di Matteo, mi auguro che la manifestazione di sabato, riesca a far capire alle Istituzioni, che la mafia non è stata affatto vinta e che la sua persona, rappresentando un ostacolo alle mire della criminalità organizzata Cosa nostra e non solo, risulta essere in pericolo.
Scusandomi di nuovo Voglia gradire un affettuoso e caloroso abbraccio.
Giuseppe Giordano