9 dicembre 2014
Il 3 dicembre è avvenuto un fatto increscioso a Palermo: c'è stato l'ennesimo atto intimidatorio nei confronti di Pino Maniaci, il direttore di TeleJato che da anni è schierato contro la mafia e fa informazione in Sicilia.
Dopo che la sua auto è stata data alle fiamme, ignoti hanno impiccato i suoi due cani.
"Da anni Maniaci porta avanti la lotta alla criminalità organizzata, con le gambe e con il cuore - dice Andrea Manerchia, coordinatore siciliano della Rete degli Studenti Medi- La risposta non si è fatta aspettare: le minacce ricevute da Pino stesso dimostrano quanto il fenomeno mafioso sia radicato nella nostra isola, malgrado in questo periodo storico il mostro mafioso non faccia ben attenzione a non uscire allo scoperto. Solidarietà a chi combatte controvento per un mondo più umano, civile, fondato sul rispetto della nostra costituzione, per chi combatte ogni forma di prepotenza utilizzando l'unica arma che conosciamo davvero: la cultura."
Dichiara Irone, portavoce Rete degli Studenti Medi: "L'attento a Maniaci, la connivenza delle persone che ne conseguirà, il fatto che se ne è parlato così poco e che oramai questi fatti sembrano quotidianità mettono in luce come la mafia sia in primis un problema culturale del nostro paese. Da anni diciamo che nelle scuole, nelle università di tutta la penisola si deve parlare di cultura della legalità, si deve insegnare il valore civile della lotta alla mafia. IN questa occasione, oltre a dimostrare pubblicamente tutta la nostra solidarietà, vogliamo lanciare una fotopetizione a sostegno di Pino Maniaci a partire proprio dalle scuole e dalle università. Per lanciare un messaggio forte, invitiamo tutti gli studenti di tutta Italia a scrivere sulle lavagne: "La mafia è una montagna di merda, siamo tutti Pino Maniaci", parole forti che sono necessarie a lanciare un messaggio altrettanto forte."
Rete Studenti e UDU: ennesima intimidazione al giornalista palermitano Pino Maniaci; la solidarietà degli studenti da tutta Italia
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