Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

3 febbraio 2014
Palermo. "Ora avremo la possibilità di avere giustizia. Il rinvio a giudizio di Monica Mileti per spaccio può aprire uno squarcio di verità sulla morte di Attilio Manca". Lo ha detto Antonio Ingroia, avvocato della famiglia Manca, al termine della Camera di Consiglio del Gup di Viterbo che ha rinviato a giudizio Monica Mileti, la cinquantenne che avrebbe ceduto la dose di eroina che causò la morte di Attilio Manca nel febbraio del 2004. "Sono fiducioso perché in sede processuale avremo la possibilità di provare la verità e cioè che quello di Attilio non fu un suicidio o una morte accidentale, come invece ha sostenuto la Procura di Viterbo, ma che ci fu la mano della mafia. E lo faremo in un pubblico dibattimento, quindi davanti ai cittadini appassionati di verità e giustizia, così come la famiglia Manca che in questi anni si è battuta contro inerzie e depistaggi istituzionali senza mai rassegnarsi".

Adnkronos

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos