Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

muos-niscemi-web26 gennaio 2014
(essepì) La storia del Muos, il Grande Occhio americano di stanza in Sicilia, dovrebbe essere raccontata nelle scuole, fin dagli asili nido perché i siciliani assieme al latte materno assumano gli anticorpi necessari alla sopravvivenza, apprendendo da subito che cosa li attende.

I protagonisti della storia sono tanti. Gente per bene, ma anche per male. Cominciamo dalla gente per bene. Le mamme di Niscemi, preoccupate per la salute dei loro figli, che crescono all’ombra del Muos, il potente sistema satellitare che emana onde elettromagnetiche “pesanti”, si sono organizzate in comitato ed ottenuto una solidarietà sorprendente in Sicilia e nella Penisola. Tutti contro il Muos ubicato nella sughereta di Niscemi. Manifestazioni, proteste, ricorsi, iniziative parlamentari.

Un successo, insomma. Solo che il problema principale, la salute, è stato derubricato. La battaglia contro il Muos ha guadagnato una prospettiva più ampia, ed ora ospita valori, politiche, intenzioni di rilevanza internazionale: no ai bellicosi americani, agli strumenti di guerra, alle installazioni militari, all’alleanza con yankies, che vogliono dominare il mondo e così via. Le mamme di Niscemi si sono infilate, così, loro malgrado, in un cul de sac. Se è difficile spuntarla sulle emissioni, ancora da studiare, è impossibile vincere e imporre le alleanze internazionali all’Italia.

Il Comune di Niscemi si è schierato con le mamme naturalmente, ed ha fatto ricorso contro l’autorizzazione concessa dalla Regione siciliana alla Us Navy, titolare del Muos. Ma la Regione, cambiato il governo – Crocetta è succeduto a Lombardo – ha revocato l’autorizzazione e si è trovata accanto al Comune e contro il ministero della Difesa, cioè lo Stato. Sicché il Comune è, suo malgrado, alleato e controparte della Regione Cul de sac, anche qui.

La Regione siciliana autorizza il Muos, revoca l’autorizzazione, poi revoca la revoca dell’autorizzazione. Si trova a fianco delle mamme, del comune, dei comitati No Muos, Legambiente, antiamericani, pacifisti, ma anche con l’Us Navy, il ministero della Difesa, il governo italiano.

La Regione siciliana recita le due parti in commedia. Due anni or sono il presidente della Regione pro tempore autorizza il Muos, il comune di Niscemi ricorre contro l’autorizzazione. Il nuovo inquilino di Palazzo d’Orleans, Rosario Crocetta, si schiera a fianco del Comune, “ad adjuvandum” con una lettera formale inviata al tribunale. Poi dichiara guerra al Muos e revoca l’autorizzazione concessa dal suo predecessore. Il ministero della Difesa ricorre a sua volta contro la revoca della Regione, il Tar accoglie la sospensiva richiesta dalla Regione e dà torto al Ministero, che a questo punto si appella al Consiglio di Giustizia amministrativa.

Il Cga di Palermo non fa in tempo a decidere. L’Istituto Superiore della Sanità, incaricato di relazionare sul rischio Muos, sostiene che le onde elettromagnetiche emesse, in linea teorica, non producono nocumento alcuno, e suggeriscono un monitoraggio scrupoloso per verificare l’eventuale danno alla salute.

La decisione dell’Istituto “spaventa” il governo della Regione, perché l’Us Navy potrebbe chiedere un risarcimento milionario se gli venisse data ragione, sicché revoca… la revoca. E al Cga non resta che prendere atto e chiudere la vicenda.

Non è finita. Rimane in piedi la lettera del presidente della Regione, ad adjuvandum, che affianca il ricorso del comune di Niscemi. Siccome c’è anche il ricorso di Legambiente contro il Muos, il Tar concede una sospensiva, cioè rinvia la decisione ad una nuova udienza. Il Tar non annulla l’autorizzazione come vorrebbe Legambiente. Così la Us Navy può realizzare il radar siciliano senza intoppi.

Nell’ultima udienza del Tribunale amministrativo, l’assessorato al Territorio della Regione siciliana è controparte di Legambiente e controparte, di fatto, del ministero della Difesa Il presidente della Regione non ha infatti ritirato la lettera ad adjuvandum che lo vede a tutti gli effetti controparte dello Stato; avendo revocato la revoca – e sostenuto perciò la regolarità dell’autorizzazione – è anche controparte di Legambiente. In quanto controparte dello Stato, l’assessorato non è assistito dall’Avvocatura dello Stato, che privilegia il ministero della Difesa, e non può essere assistito dall’Ufficio legale e legislativo della Regione, non essendo titolato a tale ruolo per la presenza dell’Avvocatura. L’Avvocatura avrebbe dovuto tirarsi indietro formalmente, ma non può farlo perché la Regione, revocando la revoca, si trova dalla stessa parte dello Stato.

Regione ed Avvocatura sono in un cul de sac. Anche loro. Nel frattempo le mamme presidiano, i pacifisti manifestano, gli ambientalisti si battono a suon di carta bollata. E l’Us Navy posiziona la prima parabola del sistema satellitare, trasformando la sughereta in una dèpendance della Nasa e la Sicilia in una sede operativa del Pentagono, al pari di Sigonella, Birgi e altre location meno celebri.
Fra qualche mese la questione torna al Tar. La Regione siciliana da che parte si schiera?

siciliainformazioni.com

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos