27 settembre 2013
A 20 anni dalla strage di Via dei Georgofili del 27 Maggio 1993, dove sono state massacrate 5 persone, due bambine piccole, i loro genitori e un ragazzo di soli 20 anni, a 20 anni dalla strage di via dei Georgofili, dove 277 chili di esplosivo hanno causato 48 feriti invalidi, il macellaio di via dei Georgofili Bernardo Provenzano presenta istanza alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo.
Il boia di via dei Georgofili chiede la condanna del Governo Italiano per trattamento disumano nei suoi confronti, il trattamento disumano sarebbe il sistema di detenzione carcerario di 41 bis, quel carcere duro previsto per i mafiosi terroristi eversivi e per il quale Provenzano, affinchè fosse abolito, ha messo a ferro e fuoco l’Italia nel 1993.
Ora, considerando che Bernardo Provenzano, condannato al 41 bis o no, quando sta male viene ricoverato in un ospedale della ASL, questo va detto altrimenti si potrebbe pensare che stia un una segreta del castello d’IF, di quali diritti dell’uomo stiamo parlando?
Di che cosa stiamo parlando se non di quella questione di principio, secondo cui la mafia la vuole vinta e prima di morire Bernardo Provenzano che la rappresenta degnamente, vuole far abolire il 41 bis per se e per tutti quei mafiosi assassini che sono in carcere?
Chiediamo per la centesima volta che i diritti umani, quelli reali di Bernardo Provenzano, siano tutti rispettati, ovvero sia trattato in ospedale come tutti noi vorremmo fossero trattati i nostri parenti più cari, ma in carcere e a 41 BIS, perché siamo noi che dobbiamo avere fatto salvo il principio dei nostri di diritti, non Bernardo Provenzano.
Se la Corte di Strasburgo condannerà il Governo Italiano a pagare, faremo una colletta fra tutte le vittime di mafia di questi ultimi 20 anni e aiuteremo il Governo Italiano a far fronte all’onere.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Ass. Georgofili: "Provenzano rimanga in carcere al 41bis"
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