9 settembre 2013
Non è una questione di essere contenti o meno.
Nessuno è contento davanti alle sofferenze umane, anche se Provenzano con tutti i capi mafia di “cosa nostra” hanno brindato quando Dario Capolicchio è morto arso vivo senza il conforto dello svenimento per mancanza di monossido di carbonio nei polmoni, e la piccola Caterina Nencioni di soli 50 giorni, con la sorella Nadia di nove anni, schiacciate sotto tonnellate di detriti.
Ma noi non siamo Provenzano e ci spiace che il macellaio di via dei Georgofili "stia male".
Ma dobbiamo dirlo con grande serenità, Giuseppe Ferro il capo mandamento di Alcamo al tempo dei processi per le stragi del 1993 ha simulato così bene che in carcere aveva un povero marocchino che lo aiutava e in aula a Firenze, era in barella, sembrava morto.
Poi è però resuscitato quando ha capito che gli conveniva collaborare, eccome stava bene e parlava svelto in stretto dialetto siciliano, per paura di perdere il treno della collaborazione.
Avere quindi in aula Provenzano al processo trattativa Stato mafia, sarebbe molto giusto e opportuno se i medici potessero chiarire una buona volta se è malato vero o immaginario.
In quanto al suo aspetto, che dovrebbe vedere l’Italia intera, a noi non incanta, lo abbiamo spiegato più volte che se vogliono i mafiosi prendono in giro i medici i più esperti, come quelli che corsero al capezzale di Giuseppe Ferro.
Si dice che in questi giorni i mafiosi a 41 bis danno di matto tutti in carcere, ci sarà una ragione!
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Ass.Georgofili: "Vogliamo Provenzano al processo trattativa Stato-mafia"
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