22 agosto 2013
In riferimento alle notizia appresa da alcuni organi d’informazione in data 21 agosto 2013 e relativa all’accoglimento della richiesta di archiviazione per cinque indagati siciliani di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), per la morte del dott. Attilio Manca avvenuta in Viterbo nella notte tra l’11 e il 12 febbraio 2004, l'A.N.A.A.M. (Associazione nazionale amici Attilio Manca) nella totale convinzione che la decisione emessa dal Gip di Viterbo (non ancora notificata tral'altro alla famiglia manca al contrario degli indagati) risulti antitetica alla verità storica dei fatti, ancora del tutto da accertare con criteri d'indagini che rispondano all’oggettività, alla professionalità, alla coscienza ed all’etica, che sia stata perpetrata una palese negazione dello stato di diritto di questa nazione; che la tesi dell’omicidio di mafia nella morte del dott. Attilio Manca rimanga l’unica percorribile dal punto di vista strettamente giuridico, che il dott. Attilio Manca era un rispettabilissimo urologo non incline a modelli comportamentali contrari alla sua etica umana e professionale tali da indurlo, eccellente medico mancino radicale qual era, ad iniettarsi letali dosi di eroina nell’avambraccio sx, nelle forme e nelle sedi opportune, civilmente e democraticamente, continuerà ad elargire, con granitica determinazione, sostegno alla famiglia manca affinché verità e giustizia, in questo paese a democrazia palesemente incompiuta, possano restituire dignita’ al dott. Attilio Manca, alla sua famiglia ed a tutti i cittadini italiani che da anni razionalmente non accolgono anomale ed imbarazzanti ricostruzioni processuali.
L’augurio che codesta associazione rivolge al Paese – Italia si nutre della speranza che qualcuno prima o poi inizi ad indignarsi.
Il presidente A.N.A.A.M.
Stefano De Barba