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15 ottobre 2012
Due consulenze tecniche: una sull’impronta lasciata a casa di Attilio Manca dal cugino; un’altra sulle siringhe usate per iniettare l’eroina mortale.
A chiederle è l’avvocato Fabio Repici, nell’udienza fissata oggi a Viterbo per il caso Manca.
L’avvocato dei familiari del giovane medico si è opposto per la quarta volta alle richieste di archiviazione della procura viterbese. Il pm Renzo Petroselli vuole chiudere l’indagine sui cinque compaesani di Attilio: Ugo Manca, Angelo Porcino, Salvatore Fugazzotto, Lorenzo Mondello e Andrea Pirri, tutti originari di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Ma i Manca non sono d’accordo.
Tra gli indagati, infatti, c’è anche il cugino dell’urologo, Ugo Manca, che lasciò una sua impronta in casa di Attilio. Proprio su quella traccia l’avvocato dei Manca chiede di fare chiarezza.
“E’ stata trovata in bagno, il locale più umido della casa, con i riscaldamenti a una temperatura elevatissima – spiega il legale -. Ugo Manca dice di averla lasciata quando è andato a trovare Attilio, due mesi prima che morisse e, quindi, nel dicembre 2003. La traccia, in pratica, si sarebbe conservata per due mesi. Una tesi inaccettabile, secondo noi che, proprio per sgomberare il campo da ogni dubbio, chiediamo una consulenza”.
L’altra è sulle siringhe con le quali Attilio si sarebbe iniettato la dose letale di eroina. La procura le ha fatte analizzare dopo otto anni, quando le impronte non erano più rilevabili. “Che significa? – si chiede l’avvocato Repici – Che non ci sono mai state o che si sono cancellate nel tempo? La consulenza potrebbe rispondere a questa domanda. Anche se il pm si è detto disinteressato a chiarire questo aspetto”.
L’avvocato dei Manca parla di “indagine segnata da gravissime anomalie e buchi neri”. “La speranza – dice – è che il gip voglia colmare questi vuoti e cercare la verità, magari in tempi brevi”.
L’udienza è andata avanti per oltre cinque ore, tra gli interventi di Repici, del pm e dei legali degli indagati. Identica la linea di difensori e pubblico ministero: non ci sono prove che gli indagati abbiano ceduto a Attilio l’eroina che lo ha ucciso il 12 febbraio 2004. Prove che la procura ritiene, invece, di avere a carico di Monica Mileti. Unica donna indagata. Unica romana. E unica destinataria di una richiesta di rinvio a giudizio.
Tra le altre richieste dei Manca, l’acquisizione di una serie di documenti: l’intervista di Ugo Manca a Chi l’ha visto, la testimonianza del dottor Ronzoni sul mancinismo puro di Attilio, la relazioni dei carabinieri sugli incontri tra l’indagato Porcino e l’esecutore materiale dell’omicidio di Beppe Alfano e il decreto di condanna per falsa testimonianza di un conoscente di Attilio, che avrebbe dichiarato che l’urologo si drogava.
La decisione, ora, spetta al gip.

Tratto da: tusciaweb.eu

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