16 luglio 2012
Belgrado. Dalla Serbia, dove si trova in missione con una delegazione della Commissione Antimafia Europea, l’on. Sonia Alfano interviene sul presunto “conflitto di attribuzione” che il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, intende sollevare di fronte alla Corte Costituzionale.
“Non esiste alcuna motivazione giuridica che giustifichi un atto del genere - spiega l’on. Sonia Alfano. Il Presidente Napolitano sta commettendo l’ennesimo scempio, rendendosi di fatto complice dell’isolamento dei magistrati palermitani che stanno indagando sulla trattativa Stato-mafia. Una manovra tanto più squallida, perché compiuta alla vigilia del ventennale della strage di via D’Amelio, che fa da sfondo a quella nefasta negoziazione. Colpisce il silenzio dei tanti politici che vanno sbandierando la propria voglia di verità sulle stragi e che in questi giorni saranno a Palermo, salvo poi fare una levata di scudi quando si osa criticare il Colle. E’ ormai evidente che bisogna difendere la democrazia e la Repubblica dalle gesta sconsiderate di Napolitano che, come colpito dalla stessa sindrome che caratterizzò gli ultimi mesi del settennato di Cossiga, sta scadendo nel golpismo e nell'attentato alla Costituzione: solo questo sarebbe il presunto conflitto di attribuzioni che il Quirinale preannuncia, in contrasto con la Carta Costituzionale, le leggi e il buon senso. Spero - conclude - che le forze democratiche valutino se non ricorrano gli estremi per la messa in stato d'accusa del Presidente Napolitano”.
Website: soniaalfano.it