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23 maggio 2012
Palermo. Infilò la testa dentro un sacchetto in plastica mentre stava parlando con gli agenti: per fermare Bernardo Provenzano non vi fu bisogno di fare irruzione in cella. È questa la ricostruzione ufficiale compiuta dal Dap su quello che avvenne nel supercarcere di Parma nella notte tra il e 9 maggio scorsi, pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia. Le perizie disposte dai giudici hanno ribadito la compatibilità del boss con la detenzione in carcere e le sue capacità di stare validamente in giudizio. Ora l'indagine dovrà stabilire se dietro il gesto del capomafia vi fosse la consapevole volontà di Provenzano di simulare un tentativo di suicidio per richiamare l'attenzione sul suo stato di salute.

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