25 febbraio 2012
“Le scuole palermitane vivono in uno stato di forte degrado. In questi anni, sono state abbandonate dall’amministrazione comunale. Per questo, la visita del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha una grandissima valenza. Qui allo Zen, come in altre zone della città, lo Stato deve fare sentire la sua presenza, partendo proprio dalle scuole, che devono tornare a essere il centro della vita dei quartieri. Gli istituti stanno crollando a pezzi, un edificio su due è inagibile. Pertanto, è necessario provvedere a un piano straordinario per l'edilizia scolastica, partendo dall’utilizzo pieno e celere dei fondi Fas. La priorità deve essere data alle scuole di frontiera. So che l’attuale sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria conosce bene queste realtà. A lui, poche settimane fa, all'indomani dell'ennesimo raid vandalico alla Falcone, avevo lanciato un appello affinché, dopo anni di politiche disastrose sul fronte dell’istruzione, si aprisse una nuova stagione per mettere finalmente le scuole in condizione di operare per la crescita culturale e sociale del Paese. La visita di oggi è un segnale importantissimo che fa ben sperare per il futuro". E’ l’appello lanciato oggi da Rita Borsellino nel corso dell’incontro alla scuola Falcone dello Zen con il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo e con il sottosegretario, Marco Rossi Doria.
“Nel fare questo appello – continua – non dimentico certo le gravissime colpe dell’ex amministrazione comunale che per anni ha sperperato le risorse pubbliche per alimentare consulenze, superstipendi e opere eternamente incompiute, ma anche per pagare affitti per locali spesso inadeguati e sui quali non si sono mai operate le manutenzioni necessarie. Palermo ha l’obbligo e il dovere di invertire la rotta, tagliando gli sprechi per alimentare i servizi essenziali, scuole in testa. Occorre avviare una capillare opera di manutenzione, puntando all’adeguamento alle norme igieniche e di sicurezza, senza sottovalutare il rischio sismico, il superamento delle barriere architettoniche e il potenziamento delle strutture sportive. Un’opera che deve essere integrata con politiche che puntino a fare della scuola il centro della vita della comunità, legandola da un lato ai servizi sociali e dall'altro al mondo del lavoro”.
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