15 febbraio 2012
Torino. Resterà a Torino il processo a carico di quattro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta Minotauro condotta dalla magistratura torinese contro le infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte. Lo ha deciso oggi il Tribunale di Torino respingendo l'eccezione di competenza territoriale sollevata dalle difese che chiedevano lo spostamento del procedimento a Reggio Calabria. I quattro imputati, Giuseppe e Giovanni Catalano, Carmelo Cataldo e Rocco Zangrà erano infatti già stati arrestati nell'inchiesta «Il Crimine» condotta dalla procura di Reggio Calabria. I primi tre sono stati poi coinvolti nell'operazione Minotauro mentre Zangrà è stato indagato nell'operazione «Maglio» sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel basso Piemonte. Sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati connessi. Oggi la Corte ha ritenuto infondata la richiesta di spostamento del processo sottolineando come dalle intercettazioni emerga «un'automia della consorteria piemontese» rispetto all'associazione calabrese. Diversi i fatti presi in considerazione: i consociati avrebbero agito in Piemonte commettendo diversi fatti criminali, qui sono stati documentati vari incontri dei «capi» e conferiti «gradi» e «doti», ci sarebbe inoltre autonomia della cellula piemontese nel comminare sanzioni e nella gestione dei proventi dell'attività criminale oltre a stretti rapporti emersi con rappresentanti della pubblica amministrazione, istituzioni locali, politici e candidati. Il processo, in cui l'accusa è sostenuta dal pm Roberto Sparagna, è stato aggiornato a marzo.
Adnkronos