2 febbraio 2012
Firenze. «Si smetta di dare alla mafia messaggi che ci offendono e ci fanno desiderare di espatriare». Lo scrive in una nota la presidente dell'associazione fra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, in merito alla «richiesta di una perizia per stabilire se Riina è in grado di intendere e di volere». «Secondo i suoi legali - spiega la nota - non sarebbe in grado di intendere e di volere, ovvero non potrebbe partecipare ai processi che lo riguardano e va da sè che quindi il boss sarebbe incompatibile con il carcere. Ma davvero in questo Paese c'è chi pensa che Salvatore Riina debba ritornare nel covo di Palermo che lo ospitò per oltre 30 anni di latitanza?».
ANSA