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28 gennaio 2012
Palermo. "Dal nuovo governo ci attendiamo inequivocabili segni di discontinuita' rispetto al passato che finora non abbiamo visto. Il Parlamento negando la possibilta' di arresto di uno dei suoi componenti ha svilito le richieste e il ruolo della magistratura. Si abbandonino definitivamente le intenzioni di riforma sulle intercettazioni e la proliferazione di norme ad personam ". Lo ha detto Antonino Di Matteo, presidente della giunta distrettuale dei magistrati di Palermo, intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo. "Noi magistrati - ha proseguito - siamo l'anello debole della catena nel quale si concentrano le insoddisfazioni dei cittadini. In questi anni non c'e' stata una guerra tra magistratura ma un attacco unilaterale all'interno del quale la magistratura e' stata un problema da rimuovere, soprattutto quando i procedimenti sono andati a toccare interessi particolari. Adesso gli attacchi sembrano essersi attenuati, ma non e' scongiurato il pericolo che con una riforma, ancora al vaglio del governo, si possa delegittimare il lavoro dei magistrati".

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