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28 gennaio 2012
Palermo. La mafia è sempre forte e radicata nel territorio e continua «a detenere il monopolio delle attività criminali, in particolare del racket delle estorsioni e della gestione illecita degli appalti sistemi più diretti e remunerativi per le cosche. A descrivere una Cosa nostra, colpita ma non vinta, è il presidente della corte d'appello di Palermo Vincenzo Oliveri che sta tenendo, nell'aula magna del palazzo di giustizia del capoluogo, la relazione introduttiva della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario. Nonostante i successi ottenuti da magistratura e forze di polizia »la presenza dei clan nel territorio - spiega Oliveri - è sempre invasiva e massiccia«. Una circostanza testimoniata anche dal fenomeno delle estorsioni, in netta crescita. A fronte della pressione del racket non si registra, invece, un incremento delle denunce delle vittime del pizzo, mentre diventa più incisiva l'azione della società civile e delle associazioni di categoria che sempre più spesso assumono posizioni nette giudicando incompatibile la permanenza nelle loro organizzazioni di chi non denuncia.

ANSA

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