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16 gennaio 2012
Palermo. “Sono estremamente felice per il sostegno che il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, che con le sue denunce ha decapitato le cosche della Bassa Quisquina, sta ricevendo dalla società civile. Mi auguro che la politica siciliana sia capace, almeno questa volta, di un sussulto di dignità, visto che fino ad ora l’odiosa indifferenza dell’amministrazione regionale ha contribuito all’isolamento, assolutamente inqualificabile, di questo imprenditore onesto e coraggioso. Ho aderito convintamente, insieme alla mia famiglia, all’iniziativa del Comitato Cutrò, e mi auguro che tutti i deputati dell’Ars, il Presidente della Regione e i singoli assessori, facciano altrettanto e rispondano positivamente alla richiesta delle associazioni unite in difesa del testimone di giustizia: versino mille euro ciascuno per consentire a Ignazio di pagare quella cartella esattoriale da 85 mila euro che non avrebbe mai dovuto ricevere, e gli consentano di riavviare la propria attività. Sarebbe veramente ridicolo rifiutarsi di compiere un gesto del genere, che ai parlamentari dell'Assemblea regionale non costa nulla ma che per la famiglia Cutrò rappresenterebbe un nuovo punto di partenza”.

Lo ha detto l’europarlamentare e responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di Italia dei Valori Sonia Alfano. Cutrò, che con le sue testimonianze ha fatto condannare ad oltre settanta anni di carcere i mafiosi della cosca dei Panepinto, nelle settimane scorse ha ricevuto dalla Serit Sicilia una cartella esattoriale da 85 mila euro nonostante la sospensione prefettizia ne prevedesse il blocco e, se non pagherà entro oggi, subirà l’ipoteca sui beni immobili. L'imprenditore, che già da tempo minacciava di iniziare lo sciopero della fame e della sete in segno di protesta, e’ a Palermo, a Palazzo d’Orleans, e ha chiesto di essere ricevuto dal governatore Raffaele Lombardo.

“Ignazio si è sempre schierato fedelmente al fianco delle istituzioni - aggiunge Sonia Alfano - e merita un riconoscimento da parte di tutti per il suo coraggio e la sua determinazione in questa lotta contro la mafia. Adesso ha giustamente raggiunto il limite della sopportazione e il suo sciopero della fame andrà avanti finché non avrà risposte chiare. Chi si assume la responsabilità di lasciar morire un testimone di giustizia che per lo Stato e la giustizia sta rischiando e sta perdendo tutto?”.

Visita: soniaalfano.it

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