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di Salvo Palazzolo - 6 gennaio 2012
Ieri mattina, leggendo Repubblica, Maddalena Rostagno ha scoperto che il capomafia accusato di aver ordinato la morte di suo padre è diventato improvvisamente povero, ed è anche riuscito a farsi ammettere dalla Corte d´assise di Trapani al gratuito patrocinio. «Mi è sembrata una beffa atroce, una vera ingiustizia», racconta. «Così, da un anno, da quando è iniziato il processo, il padrino può contare sul rimborso delle spese legali da parte dello Stato. Io e mia madre, invece, dobbiamo fare sacrifici enormi per partecipare alle udienze. Io guadagno 1.100 euro al mese, mia madre altrettanto: se non fosse per la generosità di tanti amici di Mauro Rostagno difficilmente riusciremmo ad andare a Trapani». Su Facebook è anche nato un gruppo per sostenere la parte civile di Chicca e Maddalena Rostagno.
«Prima che iniziasse il processo - dice ancora Maddalena Rostagno, che vive a Torino - avevamo chiesto se fosse possibile accedere anche noi al gratuito patrocinio ma sembra che con il nostro reddito non sia possibile. Per fortuna, abbiamo incontrato degli avvocati che al momento prestano la loro opera gratuitamente, gli assicuriamo solo il rimborso della benzina».
Così va la giustizia nella provincia di Sicilia. Dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, ex presidente della commissione parlamentare antimafia: «È scandaloso che lo Stato conceda il patrocinio gratuito ai boss mafiosi che dichiarano di essere nullatenenti. Ed è ancora più scandaloso se si considera che spesso le istituzioni non riconoscono rimborsi e risarcimenti alle vittime di mafia». Lumia annuncia che presenterà presto in Parlamento un progetto di modifica della legge sul gratuito patrocinio: «Più volte abbiamo tentato in commissione antimafia e in Parlamento di affrontare la questione, ma alla fine c´è stato sempre qualcosa, la scarsa attenzione della maggioranza o un cavillo che ha impedito di modificare la legge. Adesso, non si tratta di mettere in discussione un diritto garantito dalla nostra Costituzione - tiene a precisare Lumia - ma di perfezionare lo strumento del patrocinio gratuito, concedendolo solo a chi ne ha realmente diritto».
Nella polemica interviene anche il senatore del Psi Carlo Vizzini: «Credo che prima di concedere il patrocinio gratuito ai boss occorrono meticolosi accertamenti nei confronti di chi potrebbe avvalersi di prestanome», dice.
Attualmente, la legge prevede che i controlli scattino solo dopo l´ammissione al gratuito patrocinio. Di sicuro, fra il 1996 e il 2005, le indagini della squadra mobile di Trapani hanno portato al sequestro di una parte del tesoro di Virga, quasi 100 milioni di euro, fra società e immobili. È il motivo per cui il boss dichiara adesso di essere in stato d´indigenza. Ma il tesoro del capo mandamento di Trapani è stato anche in mano a diversi insospettabili imprenditori, e non tutti sono stati ancora individuati. Alla fine degli anni Novanta, tanta ricchezza aveva infastidito persino Matteo Messina Denaro, così ha spiegato il pentito Vincenzo Sinacori: «Aveva addirittura deciso di ucciderlo, perché temeva tanta potenza economica». Così, dopo l´arresto di Virga, Messina Denaro impose un suo uomo di fiducia nella poltrona di capo mandamento di Trapani, Ciccio Pace. Ma anche Pace è stato arrestato. Chi è il suo sostituto? Chi sono gli insospettabili imprenditori che gestiscono quella parte del tesoro della mafia trapanese sfuggito ai sequestri?

Tratto da: La Repubblica

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