5 gennaio 2011
Palermo. “L’operato di Piersanti Mattarella in qualità di Presidente della Regione Siciliana è prova che si può fare politica con le mani pulite, e di come la stessa possa essere prezioso strumento nella lotta alla criminalità organizzata e alle connivenze. La missione di Mattarella fu coraggiosa e ardita e la sua scelta di modernizzare la macchina dell’amministrazione regionale rappresentò per Cosa Nostra e per i suoi numerosi sodali un affronto troppo pesante. Per questo Mattarella, che rappresentava ormai il riferimento di tutti i siciliani onesti, fu assassinato sotto gli occhi della moglie e del figlio”.
Così in una nota l’eurodeputata e responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di IdV Sonia Alfano ricorda il sacrificio di Piersanti Mattarella, ucciso a Palermo il 6 gennaio del 1980, quando era presidente della Regione Siciliana.
“Oggi noi abbiamo il dovere non solo di ricordare la lotta solitaria di quell’uomo, che affrontò la mafia a viso aperto e consapevole del fatto che sarebbe stato eliminato - sottolinea Alfano - ma anche di continuare in suo nome, e nel nome di tutte le vittime di mafia, la stessa battaglia. Le collusioni con la criminalità organizzata, infatti - conclude - continuano ad inquinare la pubblica amministrazione, la politica e l’imprenditoria”.
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