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maniaci-pino-reda-webdi Pippo Giordano - 5 gennaio 2012
Non ci eravamo mai incontrati e mai avevo avuto contatti con Pino Maniaci, ma quando lo chiamai per esprimere la mia solidarietà alla vile aggressione subita ad opera del figlio di un mafioso, mi disse subito: “Se vieni a Palermo, vienimi a trovare ca ni pigghiamo un cafè”. Quello non fu un invito di circostanza tanto per congedarsi, no! Credo che Pino conoscesse già la mia pregressa attività di contrasto a Cosa nostra e dalle poche parole che ci sian dette, iniziammo un rapporto fatto di stima.

Io mantenni la promessa e nel mese di marzo del 2008, andai a trovarlo a Partinico, ove peraltro abita e dove c'è la sua piccola grande televisione. Ci prendemmo il caffè insieme ai ragazzi della polizia che lo scortavano e poi m'invitò a visitare la sede della sua mitica televisione antimafia. In quella occasione, Pino mi fece un regalo inaspettato: mi diede l'opportunità di parlare di mafia, dei miei colleghi assassinati, di Falcone e Borsellino, attraverso un'intervista televisiva. Ma, non fu lui ad intervistarmi, lo fece Salvo Vitale, amico e compagno di lotta di Peppino Impastato, che proprio oggi ricorre l'anniversario della sua nascita.

Il cammino di Pino Maniaci non è solo irto di minacce da parte di Cosa nostra, ma un'altra minaccia si sta per abbattere sulla piccolissima ma grandiosa emittente Telejato. L'unica tv che non si è mai piegata ai voleri degli uomini cosiddetti d'onore, l'unica voce antimafia che echeggia in tutta la valle dello Jato e in rete.

Sono anni che Pino, pur riportando ferite sul campo, riesce a tenere a bada le cruente minacce dei mafiosi, tant'è che imperterrito continua a denunciare ed informare i cittadini, sul malcostume e l'illegalità diffusa poste in essere nel comprensorio Partinicense.

L'altra minaccia, meno subdola, meno legata al mondo mafioso sta per arrivare col digitale terrestre ed è innegabile che corporazioni, imprenditori e poteri forti, cercheranno di accaparrarsi le frequenze, schiacciando di fatto Telejato.

Noi tutti dobbiamo impedire che ciò accada, dobbiamo dare il nostro sostegno a Pino Maniaci affinchè la sua televisione continui a trasmettere nel rispetto del pluralismo dell'informazione. E in questo ambito dobbiamo fare appello al presidente della Regione Sicilia, di non sottovalutare la perdita di una “voce” libera in un mondo ove la mafia vorrebbe dettar legge.

Al presidente del consiglio Mario Monti, dobbiamo far giungere le nostre preoccupazioni, i nostri timori che Telejato possa realmente cessare di informare. E, ricordiamo al presidente del Consiglio, che la televisione di Pino Maniaci è davvero l'unica che, giorno dopo giorno, compie una vera effettiva lotta antimafia. Il presidente Monti dovrebbe sapere  che Telejato, svolge un funzione sociale nel solo interesse della cittadinanza locale e di quella che ascolta nel web. Quindi, ci auguriamo che il prof Monti nello spirito del pluralismo, così come peraltro previsto dalla Costituzione, voglia esaminare l'opportunità di garantire a Pino Maniaci, una frequenza sul nascente digitale terrestre, al fine di continuare a condurre senza se e senza ma la strenua lotta contra la mafia, attraverso la limpida e onesta voce di Telejato. Chiudere la piccola grande televisione Telejato, esporrebbe Pino Maniaci a seri pericoli per la sua incolumità: la sua televisione è una polizza sulla sua vita.

Pino, non ti lasceremo solo!

Tratto da: 19luglio1992.com

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