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4 gennaio 2012
“Il voto di scambio uccide le coscienze”. Lo scrisse su uno striscione Padre Puglisi. Soprattutto nelle periferie e nelle borgate, dove la fragilità della Cosa pubblica spalanca spazi d’azione a Cosa nostra, si perpetua ancora oggi questo diabolico patto tra esponenti della classe dirigente e mafiosi, per corrodere alla radice la coscienza degli uomini e dei cittadini, e poter così arrivare dentro le istituzioni repubblicane, usate come centri di potere al servizio di opachi affari, sodali, clientele e gruppi criminali. Noi ci appelliamo a tutti i cittadini e i partiti siciliani affinché affrontino senza indugio, in vista delle prossime amministrative palermitane, una seria riflessione, da condurre attraverso e con l’opinione pubblica.

Proponiamo un’azione articolata, di ampio respiro, che connetta e integri tre punti:

1.    Dibattere in modo approfondito e diffuso sulla responsabilità sociale dei pubblici poteri, sviluppando e contestualizzando nella Sicilia di oggi il monito di Borsellino: “Vi sono, oltre ai giudizi dei giudici, anche i giudizi politici cioè le conseguenze che da certi fatti
accertati trae o dovrebbe trarre il mondo politico”. È doveroso e improcrastinabile che tutti i partiti si misurino seriamente con questo principio, smettendola, una volta e per tutte, di celarsi ipocritamente dietro l’attesa dell’ultimo grado di giudizio.

2.    Per rendere più difficile il controllo del voto, proponiamo che lo scrutinio sia centralizzato. La legge attuale prevede che lo scrutinio si effettui nei singoli seggi, dove di fatto votano in media meno di 700 elettori. Il trucco consiste nell’aumentare appositamente il numero dei candidati e delle liste, in modo tale che ogni candidato non prenderà più di 5 voti per seggio. Pertanto, sapendo in quale seggio voterà il potenziale “sostenitore” si potrà verificare facilmente se la promessa sia stata mantenuta.

3.    Tutti i partiti e gli schieramenti diano la possibilità al proprio elettorato di riferimento di partecipare in modo attivo all’individuazione dei candidati. Un metodo partecipativo per scegliere le candidature del centro destra e del centro sinistra, come le primarie, indipendentemente da alleanza e accordi,  permetterebbe di aprire già in questa fase un dibattito libero e aperto su temi vitali come la qualità del consenso e la responsabilità dei pubblici poteri, nonché sulla credibilità – finanziaria e non solo – dei programmi elettorali.

Con un’azione così articolata, ciascuno di noi sarebbe per tempo sensibilizzato sulla vitale importanza del voto libero e consapevole. Rendersi responsabili della scelta dei propri candidati, attraverso l’attuazione di questi tre punti, potrebbe rivelarsi una strepitosa azione collettiva contro il voto di scambio, che poi non è altro che l’altra faccia della medaglia dei discorsi fumosi sulla nostra Palermo.
Si discuta della responsabilità dei pubblici poteri; si cambino le modalità dello scrutinio; ciascun partito e/o schieramento decida tempestivamente di rendere partecipe il proprio elettorato di riferimento nell’individuazione e nella scelta dei propri candidati.
Subito, per il bene di tutti noi.

Comitato Addiopizzo
Associazione Libero Futuro
Comitato Professionisti Liberi

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
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