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di Walter Molino - 28 Dicembre 2011
Dove erano appostati i killer che il 19 luglio 1992 fecero esplodere la 126 imbottita di tritolo che uccise Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta? Forse sul tetto di un palazzo in costruzione, distante poche centinaia di metri da via D'Amelio e con una visuale perfetta sul teatro dela strage. Quel palazzo, di proprietà di alcuni mafiosi, fu ispezionato da Mario Ravidà, un ispettore della Criminalpol di Catania, ma la sua relazione di servizio fu subito insabbiata e il palazzo di via D'Amelio sparì dalle indagini. Oggi, per la prima volta, Ravidà racconta cosa vide.

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