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i-siciliani-giovani-webSiamo partiti!

I Sicilianigiovani da oggi è in rete

Lo trovi su: http://www.isiciliani.it
Per sfogliarlo: http://issuu.com/isiciliani/docs/sicilianig-dic11
Per scaricarlo gratis: www.isiciliani.it/pdf
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In questo numero:
Norma Ferrara Perché i Siciliani/ Gian Carlo Caselli Un'idea di legalità/ Nando dalla Chiesa Un'altra Italia G.B.Scidà La carica di cittadino/ Giovanni Caruso Con la testa e il cuore/ Roberto Natale Sara e Lea/ Giambattista Scidà Per Catania/ Fabio D'Urso e Luciano Bruno Due siciliani a Milano/ Giuseppe Giustolisi E' ancora difficile fare il giudice a Catania/Pino Finocchiaro Ardita: La Trattativa/ Lorenzo Baldo Ingroia: Stragi di stato/ Feola & Rossomando Rewind-Forward/ Gaetano Liardo Sole contro la ndrangheta/ Ester Cassano Expo 2015, prima puntata/ Giulio Cavalli Mangiarsi Milano/ Irene Di Nora Antimafia, nuova generazione/ Luca Rossomando Napoli: le Quattro giornate e ora/ Luciano Mirone Quel plico giallo di Beppe Alfano/ Antonio Mazzeo Business Mineo/ Andrea Maccarrone "Me ne vado per essere io"/ RobertoRossi Un eroe del nostro tempo/ Rino Giacalone Trapani, la mafia dell'economia/ Andrea La Malfa Operai: Nord come Sud/ Giorgio Ruta Ragusa: il vento gli affari e i boss/ Leandro Perrotta E via un altro pezzo di Catania/ Rosa Maria Di Natale Università: scienza precaria/ Giovanni Caruso Giulia e gli altri/ Massimiliano Nicosia Qui Librino/ Salvo Vitale Termini: fine del sogno siciliano/ Paolo Fior Crisi? Un buon affare/ Satira "Mamma!" a cura di Carlo Gubitosa/ Jack Daniel La parola magica/ Attilio D'Asdia I guerrieri del fango/ Immagine Il nostro Novecento di Giovanni Caruso, Maurizio Parisi e Tano D'Amico/ Elio Camilleri I padroni del sapere/ Giovanni Abbagnato "Fa' la cosa giusta"/ Valerio Evangelisti Il mondo visto dalla Fiom/ Diego Gutkowski Relatività relativa?/ Graziella Priulla Un anno sabbatico per le parole/ Riccardo De Gennaro "Anvedi er spread!"/ Antonello Oliva Il grande sonno/ Sebastiano Ambra Davide, la leggerezza/ Gabriella Galizia Panna acida e facebbok/ Agata Pasqualino Mafia e aziende alleate?/ Benny Calasanzio Se pagasse Mafia Spa/ Piero Cimaglia L'acqua dei cittadini/ Fabio Vita Gutenberg 2.0/ Orselio Rodracci L'Italia cantata fra cronaca e poesia/ Giovanni Caruso Un pezzetto di democrazia/ Il coraggio di lottare/ Giornalismo Pagine dai Siciliani dell'83/ Luigi Politano e Luca Ferrara Lo spirito di un giornale/ Antonio Roccuzzo Giudice e galantuomo/ Giuseppe Fava Una lotta civile/


I Siciliani perché

La notte de “I Siciliani”
 
Ogni volta che frenava  non riuscivi a tenere l’equilibrio. Così, ogni fermata era un livido. E guardando fuori dal  finestrino, invece, erano solo sorrisi, cartelloni, musica, persone.  Era l’aprile del 2006, eravamo quelli del “Ritaexpress” e viaggiavamo di notte, in mille, sullo stesso treno, attraversando l’Italia per cambiare la Sicilia. Tornavamo per votare Rita Borsellino alla presidenza della Regione Siciliana. Non eravamo organizzati da nessuno ma ci sostennero in tanti.  A Perugia fu Libera, a Trento l’Arci, a Firenze i sindacati.
Non troverete articoli della stampa ufficiale che raccontino il momento in cui abbiamo rischiato di cambiare la Sicilia, i siciliani, il nostro futuro. Ma noi li abbiamo visti lì, l’ultima volta,  una buona parte de “I Siciliani”. In quel viaggio senza precedenti, scanzonato e libero.  Utopico quanto bastava per dire al potente di turno, che non c’erano intoccabili. Concreto quanto bastava per infastidire tutti gli altri Vicerè di Sicilia e infine solare perché la lotta di liberazione non è affare per musi lunghi ma per sorrisi larghi. Anche se si finisce per perdere, come accadde per noi in quella primavera anticipata.
E li abbiamo incontrati ancora, in piazza a Bari, alcuni anni dopo “I Siciliani” (giovani) mentre agitavano bandiere colorate contro le mafie.Li abbiamo visti nei quartieri di Catania, lavorare ogni giorno a  San Cristoforo come a  Librino. Ma li abbiamo sentiti parlare di mafia, anche a Milano, nelle strade che portano al tribunale dove si sta svolgendo il primo processo alla ‘ndrangheta in Lombardia. A Termini Imerese, dove accanto al comunicato degli operai, in questi giorni, c’è quello degli studenti siciliani e a Barcellona Pozzo Di Gotto a spalare il fango dentro la città.
Nessuno si senta offeso, nessuno si senta escluso se continuiamo ad esserci, con rispetto e memoria. Ma siamo ciclici. Siamo anche “giovani”, con le spalle  posizionate davanti alla rete ma intenzionati a consumare le scarpe per raccontare questo Paese.
E abbiamo ancora qualcuno che continua a credere in questa storia: che è un movimento,  un ricordo privato per molti, un patrimonio di storia per tanti altri.
Buona lettura a voi “Siciliani” di ogni luogo e battaglia: da Milano a Berlino, da  Catania a Parigi.

I Siciliani giovani
(di Norma Ferrara)

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