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di Giovanna Maggiani Chelli - 19 dicembre 2011
Non possiamo non accettare le motivazioni pubbliche, date in televisione, del Generale Mori (ci mancherebbe altro!): ovvero che i rapporti intrattenuti nel 1992 con Ciancimino, ex-sindaco di Palermo, fecero parte di una tecnica investigativa, della quale egli non doveva, per legge, rendere conto a nessuno. Eventualmente, in una fase successiva, sarebbe stato suo dovere informare gli organi competenti.
In merito a questo, prima di farci un qualsiasi pregiudizio, aspetteremo gli esiti dei processi e investigazioni approfondite.
Ma dopo averlo ascoltato in televisione, su La 7, al Generale Mori chiediamo: dopo la strage di Via dei Georgofili del 27 Maggio 1993 ha valutato tutto il peso che può aver comportato quella tecnica investigativa?
Infatti il Generale Mori lo abbiamo sentito dire oggi, 18 dicembre 2011, davanti ai teleschermi, che negli anni 80 la sua particolare attività investigativa ha portato tutto sommato a smantellare tutti i membri delle brigate rosse. Non lo abbiamo però, per contro, sentito dichiarare, e neppure il conduttore televisivo glielo ha chiesto, che la sua attività investigativa del 1992, con Vito Ciancimino, lo ha portato a fermare le stragi, visto che i nostri figli sono morti nel maggio del 1993.
Noi purtroppo non possiamo non temere che la controparte - cosa nostra - possa aver letto quei colloqui non come normali episodi investigativi, ma come una apertura a “trattare” e crediamo quindi sia un nostro diritto capire se vi è stata una forte responsabilità morale per la sorte toccata ai nostri figli da parte dello Stato.

*Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili


Mori: ''Trattativa con Stato? Forse ma ad alto livello''

18 dicembre 2011
Roma. «Probabilmente le trattative ci sono state, ma queste non potevano essere gestite da un colonnello dei carabinieri: sono ad alto e a maggiore livello, e forse un giorno salteranno fuori». Lo ha detto il generale Mario Mori intervistato nel programma 'Ma anche no' su La7, rispondendo ad una domanda sulla trattativa tra mafia e Stato. Mori - colonnello del Ros ai tempi della presunta trattativa - è accusato di favoreggiamento alla mafia nel processo in corso a Palermo. «La mia - ha sottolineato Mori - non è stata una trattativa, ma un rapporto tra un Pg e una fonte», riferendosi al suo rapporto con Ciancimino senior.

ANSA

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