17 dicembre 2011
Palermo. “Giuseppe Borsellino, assassinato per non essersi piegato di fronte alla prepotenza mafiosa, all’estorsione e allo scippo della propria impresa da parte della mafia, e per aver fatto i nomi degli assassini di suo figlio Paolo, ucciso nei mesi precedenti, è uno di quegli esempi che bisogna portare nelle scuole per trasmettere alle nuove generazioni il principio di legalità e giustizia. E’ infatti grazie a storie come la sua che i giovani possono imparare il valore della dignità e la differenza tra l’essere liberi e l’essere servi”.
Lo ha detto Sonia Alfano, responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di IdV, ricordando Giuseppe Borsellino, piccolo imprenditore di Lucca Sicula assassinato il 17 dicembre del 1992.
“Oggi il mio pensiero ed il mio grazie vanno ai familiari di Giuseppe e Paolo Borsellino - ha aggiunto - che a distanza di 19 anni da quel terribile giorno continuano a donare alla collettività l’esempio dei propri cari uccisi perchè troppo onesti e fieri”.