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via-felicia-impastato-webTerrasini, Comune a "cento passi" da Cinisi, ha dedicato una strada alla madre di Peppino.
di Eleonora Lombardo - 15 dicembre 2011

E' stata una donna che ha lottato con determinazione senza mai perdere la dolcezza di una madre. Lei, Felicia Impastato, madre di Peppino lo è stata una, cento e mille volte, non solo dandogli la vita, ma soprattutto, quando quel figlio glielo hanno ammazzato, lei lo ha rigenerato giorno dopo giorno tenendone vivo lo spirito geniale e ribelle e le sue battaglie oneste e giuste. Oggi il suo nome, lungo come quello di chi sposa un uomo e non la sua causa, campeggia sulla targa di una strada che le è appena stata intitolata a Terrasini: via Felicia Bartolotta Impastato.

Terrasini, a cento passi o pochi più da Cinisi e dove ancora una targa ricorda la sede della famosa Radio Aut, è il primo paese in Italia a intestare una strada a Felicia Bartolotta Impastato. Fino a pochi giorni fa solo il comune di Angola dell'Emilia le aveva intitolato un giardino in quanto "partigiana" della lotta per liberazione dall'oppressione mafiosa. La cerimonia di intestazione della via è avvenuta lo scorso 7 dicembre in occasione del settimo anniversario dalla morte di mamma Felicia, come era chiamata nella zona questa donna che ha legato il suo destino a quello del figlio senza mai lasciarsi abbattere da stanchezza e dolore.

"Devo ringraziare il sindaco per questa intitolazione e se non ho presenziato alla cerimonia non è stato per una polemica con la giunta di Terrasini" dice Giovanni Impastato, ultimogenito di Felicia. "Non ho partecipato alla cerimonia perché in questo momento intercorrono gravi problemi fra me e l'Associazione Peppino Impastato, se non fosse stato per questo sarei andato nonostante un preavviso di sole 24 ore" aggiunge.

E' stato proprio Salvo Vitale, compagno di Peppino e presidente dell'associazione Peppino Impastato a sollecitare l'intestazione della strada. Infatti sono passati due anni da quando Antonio Catalfio, ex assessore alla cultura del comune di Terrasini, aveva deciso, con apposita delibera di giunta, di intitolare la strada a Felicia Bartolotta Impastato. La madre di Peppino è stata la prima, insieme al figlio Giovanni, a presentare pochi giorni dopo la morte di Impastato un esposto alla Procura di Palermo in cui si rifiutava l'ipotesi che il figlio fosse morto nel tentativo di preparare un attentato dinamitardo. Felicia accusò subito il colpevole della morte di Peppino, facendo il nome del boss di Cinisi Gaetano Badalamenti.

Era il 1978 e Badalamenti verrà condannato solo l'11 aprile del 2002. In tutti questi anni Felicia ha lottato non solo per ottenere giustizia per il figlio, ma per accrescere a Cinisi la coscienza civile e coltivare i valori dell'onestà e del coraggio alla ribellione, contro la sopraffazione e l'insabbiamento della verità. La si poteva vedere sorridente e granitica nonostante le rughe, affacciarsi dalla casa nel corso di Cinisi e salutare i cortei di giovani che ogni anno sfilano a maggio per ricordare Peppino. "Non lo hanno dimenticato" diceva, e si sarà detta in cuor suo in oltre venti anni di processi, per sorreggersi e continuare a credere che suo figlio non era stato abbandonato dai suoi compagni esattamente come non lo ha mai abbandonato lei. Si è sentita la mancanza di Felicia dietro la persiana a tenere viva la memoria. Finalmente, da adesso in poi, il nome di Felicia campeggia fiero tra le strade pendenti di Terrasini e sarà indirizzo, attraversamento e destinazione.

Tratto da: palermo.repubblica.it

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