11 dicembre 2011
Palermo. "La terribile vicenda della giovane e innocente Graziella, ferocemente uccisa a 17 anni per aver scoperto la vera identità di un pericoloso latitante, deve essere un monito per tutti i cittadini, e far capire che la mafia non ha bisogno che le si pestino i piedi per colpire e spezzare una vita. Dopo tantissimi anni di battaglie legali e tanto fango gettato sulla figura di Graziella all'indomani del suo assassinio, finalmente i suoi boia sono stati condannati. Nel frattempo, però, numerosissime sono state le difficoltà affrontate dai suoi familiari, e in particolare dal fratello Piero, carabiniere, affinché fosse fatta giustizia".
Così in una nota l'eurodeputata e responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di IDV, Sonia Alfano, ricorda la giovane vittima di mafia Graziella Campagna, rapita e assassinata a Villafranca Tirrena (ME) il 12 dicembre 1985. Il suo corpo fu ritrovato due giorni dopo a Forte Campone, sui Colli San Rizzo. La ragazza aveva scoperto la vera identità di Gerlando Alberti Jr., boss palermitano che in quel periodo viveva la sua latitanza dorata nel centro tirrenico. "Oggi, a ventisei anni da quel terribile giorno - prosegue Alfano - il pensiero di Graziella continua a commuovere l'Italia. Ai suoi familiari, componenti dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, che presiedo, va il mio più affettuoso pensiero".
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