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Con la Legge Finanziaria 2011 (articoli 8,9,10) sono state di fatto abolite le televisioni comunitarie (250 in tutta Italia), e il Ministero dello sviluppo economico si è riservato il diritto di assegnare, a pagamento, tutte le lunghezze d'onda del digitale terrestre, eccetto che per le tre reti RAI, per La 7, per Sky e per le società di telefonia mobile, cui le frequenze sono state assegnate gratis. Le altre utenze saranno assegnate dietro esborso di ingenti somme di denaro, attraverso graduatorie regionali  formulate sul numero dei dipendenti e sulle proprietà immobili. E' la fine quindi del volontariato anche in questo campo.  Il tutto naturalmente nel silenzio tombale e il disinteresse di tutti i partiti politici.

Le restanti televisioni locali, altre 250 realtà, saranno in gran parte liquidate entro il 30 giugno 2012 per lasciare il posto alle grandi reti nazionali che trasmetteranno gratuitamente, e a pochi canali regionali che otterranno le frequenze pagandole fior di quattrini. Per chi ha accumulato proprietà immobiliari, audience e spinte politiche, è possibile permetterselo.

Alla base di questa scelta ci sono solo obiettivi di carattere economico e commerciale, farcite da programmi demenziali per promuovere televendite, telegiornali pilotati dalle segreterie di partito, pubblicità a fiumi, mentre viene ignorata la qualità di ciò che è trasmesso e la capacità di sapere stare sul territorio per leggerne la storia e documentarne i problemi. Niente più spazi liberi e libera espressione delle idee, niente rispetto per l'art.21 della Costituzione,  perché mancheranno gli strumenti per poterlo fare.

La sopravvivenza di Telejato, con la sua storia, le sue battaglie, la sua valenza culturale, nel segno di Danilo Dolci, di Peppino Impastato, di Mauro Rostagno e di Giuseppe Fava è un segnale importante per  la garanzia  dell'esistenza di una libera informazione in un panorama controllato dalle mafie mediatiche.

Il comitato SALVIAMO TELEJATO, nato il 24 settembre 2011 a Partinico, si prefigge di unire nella protesta tutte le voci dei territori in pericolo di oscuramento; affinché le televisioni comunitarie e locali possano continuare a trasmettere e conservare il loro ruolo di strumento informativo locale; affinché sulle ultime redazioni libere, in particolare quelle impegnate in terra di mafia, non cali il silenzio e l'indifferenza, ovvero la certezza di essere eliminate fisicamente dalle mafie.

Durante la conferenza stampa il comitato presenterà un documento politico che verrà consegnato a tutti i gruppi parlamentari, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica.

Tratto da: corleonedialogos.it

ADESIONI
Il Comitato Salvagente, attivo da alcuni anni nella difesa popolare non violenta delle persone a rischio, Libera Piemonte, Acmos e Benvenuti in Italia aderiscono alla conferenza stampa promossa dal Comitato Salviamo Telejato il 22 novembre a Roma.

Lo scopo di tale conferenza è quello di protestare contro il tentativo della Legge Finanziaria 2011, agli articoli 8, 9, 10, di oscurare le televisioni comunitarie come Telejato, che attraverso la voce del suo direttore Pino Maniaci, i suoi famigliari e collaboratori, denuncia ogni giorno gli intrecci tra mafia, politica e mondo degli affari nella zona di Partinico (Pa) e dintorni.

Entro il 30 giugno 2012, le televisioni locali di piccole dimensioni - se ne contano circa 250 in tutta Italia - scompariranno, a vantaggio di emittenti dotate delle ingenti risorse richieste per ottenere la frequenza regionale nelle graduatorie a tal scopo previste.

La sopravvivenza di Telejato, con la sua storia, le sue battaglie, la sua valenza culturale, nel segno di Danilo Dolci, di Peppino Impastato, di Mauro Rostagno e di Giuseppe Fava è un segnale importante per la garanzia dell’esistenza di una libera informazione in un panorama controllato dai poteri forti mediatici.

Il Comitato Salvagente, Libera Piemonte, Acmos e Benvenuti in Italia sostengono questa iniziativa poiché credono nella libera informazione contro i poteri forti e le mafie.

I presidenti:

per il Comitato Salvagente: Andrea Zummo

per Libera Piemonte: Maria José Fava

per Acmos: Andrea Rosario Sacco

per Benvenuti in Italia: Davide Mattiello

Tratto da: ritaatria.it

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