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16 novembre 2011
Palermo. «Così come ho già detto in più occasioni pubbliche sono convinto che in certi momenti in cui l'effettivo rispetto di alcuni principi costituzionali è messo in pericolo anche da progetti di riforma in materia di giustizia, sia non solo un diritto, ma un preciso dovere di ogni magistrato denunciare pubblicamente quei rischi». Lo dice il presidente della Giunta dell'Anm di Palermo, Nino Di Matteo, commentando la decisione del Csm di aprire un fascicolo dopo l'intervento al congresso del Pdci del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia che si era detto «partigiano della Costituzione». «Condivido in pieno quello che il collega Ingroia - aggiunge - ha detto pubblicamente».

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