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16 novembre 2011
Roma. Aveva detto di non sentirsi «del tutto imparziale, anzi partigiano della Costituzione»: ora quell'intervento al Congresso del Pdci è costato al procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia l'apertura di un fascicolo da parte della Prima Commissione del Csm, quella competente sui trasferimenti d'ufficio dei magistrati. Le parole di Ingroia avevano già provocato una polemica politica, con il Pdl che aveva accusato il magistrato di violare la Costituzione. Ma anche l'Associazione nazionale magistrati aveva preso le distanze:proprio i magistrati più esposti con inchieste delicate «dovrebbero avere particolare prudenza nell'esprimere valutazioni di carattere generale sulla politica del Paese»,aveva avvertito il segretario Giuseppe Cascini. «La mia è stata intenzionalmente un'affermazione forte, provocatoria. Evidentemente definirsi 'partigiano della Costituzione' è diventata una bestemmia», si era difeso il pm. Una spiegazione che evidentemente non ha convinto la Commissione presieduta dal laico del Pdl Nicolò Zanon, che ha perciò deciso di intervenire.

ANSA

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