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da rainews24.it - 31 ottobre 2011 - VIDEO
Roma. "La mia era una provocazione, ha funzionato". Il giorno dopo il suo intervento al Congresso del Partito dei Comunisti Italiani a Rimini, il sostituto procuratore della Repubblica di Palermo Antonino Ingroia non nasconde la sua soddisfazione al direttore di Rainews Corradino Mineo nel corso del Caffé.
 


"Ho voluto porre con forza il tema - dice Ingroia respingendo gli attacchi di molti quotidiani, oggi - Primo: i magistrati hanno libertà d'espressione. Dietro l'ipocrisia della cosiddetta neutralità del magistrato ci sono dei valori di orientamento ai quali i magistrati hanno il diritto, anzi il dovere, di richiamarsi, i valori della Costituzione. 'Partigiano', dunque, è un'espressione che ho utilizzato volutamente per riferirmi non certo a partigianeria politica o partitica, ma alla partigianeria che fa riferimento alla Carta costituzionale" e a "quei principi che secondo me in questo momento sotto vari profili sono a rischio".

Ma considerazioni di opportunità, diritti a parte, non imporrebbero a un magistrato maggior cautela nei comportamenti pubblici e nelle dichiarazioni da palchi di partito?
"Quanto accaduto è una dimostrazione dell'arretramento del dibattito politico - è la risposta di Ingroia a Mineo - I magistrati non hanno più diritto di parola?Venticinque anni fa a nessuno il mio intervento sarebbe sembrato anomalo. E' il segnale dell'imbarbarimento del confronto sui temi della magistratura. L'invito del Pdci poteva essere di qualunque altro partito".

In materia, ricordiamo le parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano, lo scorso 21 luglio, davanti ai giovani magistrati in tirocinio ricevuti al Quirinale:"Fin dal 2007 ho invitato i magistrati a non cedere a fuorvianti esposizioni mediatiche, a non sentirsi investiti di improprie ed esorbitanti missioni, ad non indulgere ad atteggiamenti protagonistici e personalistici che possono mettere in discussione l'imparzialità dei singoli, dell'ufficio giudizirio cui appartengono, della magistratura in generale".

Tratto da: rainews24.it 

Guarda l'intervista di Ingroia a Mineo




Ingroia: ''C'è bisogno di politica con P maiuscola''

30 ottobre 2011
Rimini.
 «Siamo in una fase critica. Le parti migliori della società devono impegnarsi dentro e fuori le Istituzioni per realizzare un'Italia migliore. La magistratura deve essere autonoma e indipendente. La politica deve essere ambiziosa: deve fare la sua parte. C'è tanta stanchezza fra gli italiani. La politica con la 'p' minuscola chiede alla magistratura di fare un passo indietro. C'è bisogno invece di una politica con la 'p' maiuscola. Senza verità non c'è democrazià . Lo ha detto il magistrato Antonio Ingroia intervenendo a Rimini al VI Congresso nazionale del PdCI, dicendosi convinto che »fino a quando avremo verità negate avremo una democrazia incompiuta. Legalità senza sconti per nessuno, in armonia con i principi costituzionali. Abbiamo bisogno di eguaglianza. Un'Italia di eguali contro un'Italia di diseguali«. 

Adnkronos

''Difendere la Costituzione da chi vuole distruggerla''

30 ottobre 2011
Rimini.
 «Difendere la Costituzione, come fate voi in questo Congresso, anche a costo di essere investito da polemiche. Un magistrato deve essere imparziale ma so da che parte stare ogni qual volta qualcuno vuole distruggerla». Lo dice il magistrato Antonio Ingroia intervenendo a Rimini al VI Congresso nazionale del PdCI. «Siamo - continua Ingroia - in una fase estremamente critica. La Costituzione è sotto assedio. Che fare? Resistere non basta. I magistrati non possono essere trasformati in esecutori materiali di leggi ingiuste». 

Adnkronos


Ingroia: ''Sono magistrato partigiano''

30 ottobre 2011
Rimini.
 «Un magistrato deve essere imparziale quando esercita le sue funzioni -e non sempre certa magistratura che frequenta troppo certi salotti e certe stanze del potere lo è- ma io confesso non mi sento del tutto imparziale, anzi, mi sento partigiano. Partigiano non solo perchè sono socio onorario dell'Anpi, ma sopratutto perchè sono un partigiano della Costituzione. E fra chi difende la Costituzione e chi quotidianamente cerca di violarla, violentarla, stravolgere, so da che parte stare». Lo ha detto Antonio Ingroia, sostituto procuratore della Repubblica di Palermo, intervenendo questa mattina a Rimini al sesto congresso del Partito dei Comunisti Italiani. «Ho accettato l'invito di Oliviero Diliberto pur prevedendo le polemiche che potrebbero investirmi per il solo fatto di essere qui - ha esordito il magistrato di Palermo dal palco dell'assise del Pdci - ma io ho giurato sulla Costituzione democratica, la difendo e sempre la difenderò anche a costo di essere investito dalle polemiche». «Ci vuole una politica con la p maiuscola per la legalità democratica - ha concluso Ingroia- ed è necessaria un'Italia di eguali contro l'Italia della diseguaglianza di questi ultimi anni». 

ANSA

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