25 ottobre 2011
Palermo. «Che le stragi del 1993 sono state una rovina Provenzano lo lasci dire a noi , non ce lo mandi a dire de relato attraverso un »collaboratore di giustizia«. Lo dice Giovanna Maggiani Chelli, presidente dei familiari delle vittime delle stragi mafiose. »Il pentito Lo Verso al processo di Palermo ha detto che Provenzano gli disse che Andreotti sapeva delle stragi, ovvero Riina fece un favore ad Andreotti che lo aveva garantito per una vita e Provenzano non gli ha potuto dire di no visto che Riina era un suo paesano - dice -È un film che abbiamo già visto, Riina e Andreotti responsabili e tenutari di tutti i mali e di tutti i segreti d'Italia , Provenzano l'ignavo per antonomasia e tutti gli altri innocenti. Non è più tempo di fole, è la verità tutta che serve , chiunque vada a toccare. Infatti Andreotti dopo il 1980 è stato assolto da reati di mafia e nominarlo non porta da nessuna parte e Riina non parlerà mai perchè preferisce rilasciare interviste e tenere tutti sotto scacco«. E ancora: »In quanto allo Stato che saprebbe chi «ha fatto» le stragi anche quelle del 1993 , certo che lo Stato sa chi ha «voluto» le stragi insieme alla mafia, ci mancherebbe altro che non lo sapesse. Ma come tutti sappiamo benissimo, c'è una «Ragion di Stato» che vola sopra ogni tipo di morti anche di bambini appena nati e ragazzi di soli 20 anni. Dove stà la novità nella testimonianza Lo Verso ? Chiediamo ai pentiti più collaborazione e meno guardare alla pagnotta«.
Adnkronos