La vittima, incensurata, è morta subito dopo l’arrivo in ospedale. La famiglia: ''Non c’entrava nulla''
È stato un altro brusco risveglio quello che ha accolto questa mattina la cittadina di Boscoreale, in provincia di Napoli, dopo che nella notte tre colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in Piazza Pace.
Attorno alle 2:00, uno scooter lanciato contromano è piombato in piazza. In sella c’erano due giovani, uno dei quali ha alzato il braccio e ha fatto fuoco verso un gruppo di ragazzi. Uno dei proiettili ha centrato Pasquale Nappo all’altezza dell’ascella, trapassandogli il torace. Gli amici hanno tentato il tutto per tutto: lo hanno caricato in macchina e hanno corso verso l’ospedale di Castellammare di Stabia. Ma quando i medici lo hanno preso in carico, dopo vari tentativi di rianimarlo, purtroppo non c’era più nulla da fare per salvargli la vita.
Pasquale, 18 anni e un lavoro da operaio per non pesare sulla famiglia, viveva nella zona limitrofa di Mericonda, a Scafati. Per gli amici, Nappo non aveva nulla a che fare con gli ambienti criminali. Per i familiari si è trattato di un errore: “Ha sentito gli spari e si è sporto. In quell’istante l’hanno colpito. Era un bravo ragazzo - hanno dichiarato ai giornalisti - non c’entrava niente”. Forse il giovane, incensurato, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Proprio su questa linea si muovono le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata. Per il momento, la matrice dell’agguato viene ritenuta criminale, forse un regolamento di conti, forse una dichiarazione di forza tra giovanissimi. Insomma, nulla sembra essere definitivo. Ma presto potrebbero emergere informazioni più chiare. Le immagini delle telecamere del Comune e di un negozio vicino non lasciano dubbi sulla dinamica. Saranno quei fotogrammi a guidare gli investigatori verso la verità, insieme alla posizione del proiettile, ai bossoli, al mosaico di indizi ora al vaglio dei carabinieri.
E infatti, poche ore dopo, due giovani di Torre Annunziata si sono presentati spontaneamente in caserma. Hanno diciotto e ventitré anni. Il più grande dei due avrebbe guidato lo scooter, mentre il più giovane, coetaneo della vittima, avrebbe premuto il grilletto.
Intanto, mentre gli investigatori scandagliano le amicizie di Pasquale Nappo e i legami di quella comitiva, emerge un altro scenario: tra i ragazzi presenti, almeno uno di loro sarebbe già noto alle forze dell’ordine.
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