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Arrestate sette persone nel fermano per una serie di fatti avvenuti l'11 ottobre a un ragazzo tunisino di appena 20 anni. Quel giorno il ragazzo era lì seduto vicino alla zona di Lido Tre Archi a Fermo, quando tre suoi connazionali (tutti con precedenti penali) lo hanno preso a forza e gettato in macchina. Lo hanno portato a Porto Sant'Elpidio, dove si sono uniti ad altri complici su una seconda auto, e sono finiti in una casa a Lapedona di un altro tunisino. Lì lo hanno torturato per tre ore e mezza: botte, olio bollente sul braccio destro, colpi con una mazza da baseball, tagli con un coltello, e ancora bottiglie di vetro e una sedia usate per picchiarlo. Quando hanno finito, i dieci lo hanno rimesso in macchina e sono andati verso la palestra in via Aldo Moro a Lido Tre Archi, per "esporlo" come avvertimento a chi osasse sgarrare dalle loro "regole" nelle piazze di spaccio sulla costa fermana. Proprio in quel momento, le volanti della polizia, che stavano girando per controllare il territorio, hanno incrociato le due macchine. Insospettiti dal comportamento dei guidatori, hanno deciso di fermarli: alla vista dei poliziotti, i delinquenti sono scappati, ma così il ragazzo è riuscito a liberarsi e a chiedere aiuto. Terrorizzato e pieno di dolore, implorava i poliziotti di portarlo via da quella gente e di accompagnarlo in ospedale, perché temeva che lo volessero ammazzare. Gli agenti lo hanno subito messo al sicuro e portato al pronto soccorso per le prime cure. 

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