Firenze, preoccupazione per la nuova base NATO: comitati e movimenti si incontrano

Nei giorni scorsi a Firenze si sono incontrati i movimenti pacifisti e le forze della sinistra, spinti dalla preoccupazione per l'imminente avvio dei lavori del nuovo Comando della Multinational Division South della NATO. Il progetto, che prevede la costruzione di un grande quartier generale, è già oggetto di una gara d’appalto da oltre 27 milioni di euro, promossa dal Ministero della Difesa. La città potrebbe presto diventare teatro di una mobilitazione più ampia, in un contesto regionale già teso per la prevista costruzione di una nuova caserma dei carabinieri in una vasta area verde della provincia di Pisa. A sollevare critiche sulla trasformazione del quartiere Rovezzano, futura sede della base NATO, intervengono voci istituzionali come il consigliere comunale fiorentino Dimitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), il consigliere pisano Francesco Auletta e Lorenzo Palandri, consigliere di quartiere: secondo loro, si tratta dell’ennesimo investimento multimilionario in un momento di crisi economica e sociale, che trasformerà il quartiere in una zona ad alta sensibilità strategica, contraddicendo la vocazione pacifista della città. Come già accaduto per il progetto della caserma a San Rossore, anche in questo caso le critiche si concentrano sulla mancanza di trasparenza e sullo scarso coinvolgimento della cittadinanza e delle istituzioni locali, coinvolte solo in seguito a sollecitazioni e richieste di accesso agli atti. Il procedere del bando per la nuova base militare diventa dunque un’occasione per rilanciare la protesta: secondo i promotori dell’assemblea prevista questa sera al Circolo Arci La Loggetta, le vere urgenze del Paese riguardano l’emergenza sociale e ambientale. Per questo ritengono indispensabile avviare una nuova campagna per il disarmo generalizzato e contro un’economia di guerra di cui questa infrastruttura rappresenterebbe un tassello strategico.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

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